Ricordo di Lucia Piscitelli

Ci salutammo nel mese di novembre scorso con una chiacchierata di due ore. “Parto, alla fine mi disse, e me ne vado in ospedale per un’operazione. Qua tornerò soltanto dopo l’intervento… magari ci risentiremo  a Natale”. Ma Lucia Piscitelli, stimata professoressa di Lettere presso l'ITC “Galilei” di Sparanise, di lì a poco ci ha lasciati. Non so chi a Sparanise, a Calvi, a Francolise, a Teano non ne conosca il nome, la semplicità, la discrezione, la bontà. Arrivò all'istituto Tecnico di Sparanise  nel 1986 e vi è restata come docente di Lettere fino al mese scorso. A Sparanise, ha avuto molti motivi per rimanere:  l’insegnamento,il volontariato presso il carcere femminile di San Tammaro e la parrocchia. Fino al 6 dicembre scorso, quando ci ha lasciati dopo una terribile malattia a 62 anni. Sono cose che possono capitare a chiunque: partire e non tornare più, magari morire. Ma la morte di Lucia ci ha turbati. E’ il destino dei grandi spiriti quello di lasciare un vuoto e poche parole. Appariva davanti agli occhi con un sorriso, un saluto, e poi spariva. Noi che l'abbiamo conosciuta, così semplice, così naturale, facciamo fatica a ritornare indietro nel tempo. Succede per le persone care: non sappiamo da dove cominciare per parlarne. Ma Dio ha permesso che Lucia anno dopo anno (non senza sforzo, senza difficoltà) diventasse per tutti i suoi alunni e i suoi colleghi un modello di vita. E i suoi funerali, nella chiesa madre di Sparanise, dove  Lucia è nata ed ha svolto per tanti anni la sua attività di insegnamento ed il suo volontariato, lo hanno dimostrato. Con la scomparsa di Lucia il paese non ha  perso solo una brava insegnante. Chi l'ha conosciuta sa che il suo unico obiettivo era quello di tessere rapporti umani, ricucire strappi; sa che era buona, discreta e sapeva leggerti dentro e consigliarti. I tantissimi amici e alunni che l' hanno accompagnata in lacrime al cimitero ne sono la più sincera testimonianza.

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