L’arte è la contemplazione dello Spirito
Qualsivoglia opera d’arte (sia essa di origine letteraria, iconografica o musicale) è l’estrazione della parte più sensibile dell’animo umano; si tratta di quella recondita parte che spesso non ci si rende nemmeno conto di avere, ma che tuttavia è quella maggiormente determinante nel modo di vivere e di pensare dell’uomo in quanto condiziona ogni ambito della nostra capacità d’azione.
L’arte nasce dalla riflessione dell’uomo sulla propria sensibilità, cioè dalla presa di coscienza e dallo scandagliamento della propria interiorità, tramite l’opera l’artista scopre una parte di sé. Possiamo paragonare l’arte ad una sorta di confessione, un segreto rivelato teso a rilevare i sentimenti celati nella psiche umana.
Sia ben inteso che l’arte per essere capita fino in fondo non deve semplicemente essere un’accozzaglia di immagini suggestive, non basta apprezzare la tecnica e la complessità di un’opera, se poi non se ne riesce a comprendere il messaggio e la ragione. L’arte deve essere interiorizzata, deve essere fatta propria; mirando un’opera bisogna avere un grado di empatia che ci permetta di guardarla come se fossimo noi stessi gli autori.