“Una unità di intenti”, è il risultato del convegno organizzato dall’associazione Demetra
Grande consenso per il convegno organizzato dall’Associazione Demetra di Calvi Risorta dal titolo: La salvaguardia del territorio…quale futuro? E’ necessario passare attraverso ecomostri?
Al convegno, introdotto dal dott. Giovanni Marrocco, Presidente dell’Associazione e moderato dal dott. Antonello Bonacci, erano presenti oltre ai Sindaci di Camigliano, Ing. Vincenzo Cenname , di Tora e Piccilli, Ing. Angelo De Simone, di Roccamonfina Dott.ssa Letizia Tari, (anche Dirigente del Centro per l’impiego di Teano), di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, di Rocchetta e Croce, Enzo Laurenza, di Riardo, Arch. Nicola D’Ovidio, di Sparanise, Mariano Sorvillo, di Vairano Patenora, Cantelmo, di Conca Della Campania, Di Salvo (anche Presidente della comunità montana), di Giano Vetusto, Zona, di Presenzano, Maccarelli, il Vice Sindaco di S. Pietro Infine, Pasquale Perrone, gli Onorevoli Regionali Consoli e Nicola Caputo, il Consigliere Provinciale Mirra, Enzo Falco, esperto in politiche agroalimentari, Ernesto Buondonno Responsabile regionale e nazionale confederazione di prodotti allevamenti bufalini, il Consigliere comunale di Francolise, dott. Andrea Russo, i giornalisti Salvatore Minieri e Davide De Stavola, don Michele Chianese, parroco di Visciano, i Consiglieri comunali di Calvi Risorta Nicola Cipro e Ermanno Izzo e una delegazione del Comitato per l’agro caleno: NO centrale a biomasse.
Alla luce degli ultimi avvenimenti la nostra Regione è coinvolta in uno scempio ambientale che si è consumato nel silenzio delle istituzioni dando origine alla più grande devastazione territoriale degli ultimi tempi. Responsabile la camorra che ha utilizzato il territorio campano come enorme serbatoio di rifiuti tossici trasformando la Campania Felix in Terra dei Fuochi.
Prendendo spunto dai principi di proporzionalità, responsabilità ed economicità enunciati dal dott. Marrocco, il dibattito si è incentrato sulla compatibilità o meno di alcune attività da installare in loco, nello specifico la realizzazione di una centrale a biomasse nel territorio dell’agro caleno, che rischierebbe di aggravare la situazione ambientale già largamente compromessa. Si è discusso del funzionamento tecnico della centrale e del connubio tra biomasse e rifiuti, della ricaduta dal punto di vista occupazionale e della necessità della bonifica ambientale dell’ex area Pozzi. L’esigenza di creare attenzione al territorio, maturare le coscienze e animare la responsabilità di tutti, più volte sottolineata dal dott. Bonacci, risulta essere quindi una priorità assoluta. La presenza a Calvi Risorta di tante autorità fa sperare che, cadute le barriere dell’indifferenza, è possibile prendere consapevolezza del fenomeno per correggere e ripartire. Ciò è possibile attraverso una bonifica del territorio e la valorizzazione delle risorse esistenti, per ritornare ad essere, non più la Terra dei Fuochi, ma una provincia di sviluppo.
Tutti i Sindaci e le autorità, anche i non presenti , come il Sindaco di Rocca d’Evandro, di Caianello, di Marzano Appio, di Mignano Montelungo, di Teano, che hanno fatto pervenire un messaggio di solidarietà, si sono resi disponibili ad eventuali azioni di forza, a partecipare a presidi e firmare protocolli di intesa per risolvere il problema e bloccare sul nascere la realizzazione di un “inceneritore” inutile e devastante. Netta la posizione dell’Onorevole Caputo che si è reso interlocutore con la Regione.
La voce unanime dei presenti al dibattito è quella di evitare campanilismi e posizioni partitiche, restare uniti poiché, come ha ribadito il Sindaco di Rocchetta e Croce, Enzo Laurenza, che si ringrazia pubblicamente per il contributo dato nell’organizzazione del convegno, “associarsi è il futuro delle varie amministrazioni”.
Da questo incontro perviene alla comunità una unità di intenti, un messaggio di solidarietà e di vicinanza a tutta la cittadinanza dell’agro caleno, anche se il rammarico rimane, come più volte ribadito dai presenti, l’incomunicabilità istituzionale dell’amministrazione calena e l’assenza del Sindaco Caparco Antonio che si trincera dietro il muro dell’indifferenza e “dell’ignoranza” (“non so nulla e non mi interessa”). Assente anche il rappresentante della Iavazzi, ditta incaricata all’esecuzione dei lavori, più vote invitato dal Sindaco Sorvillo attraverso fax e posta certificata.