Caso Stamina: Muore bimbo di otto anni a Palermo. Era in attesa di cure
E’ morto a Palermo Manuele Costantino, un bambino di otto anni affetto dalla rarissima malattia di Cednik. I genitori del piccolo avevano chiesto da tempo di poter accedere alle cure con Stamina, uno fra i più discussi trattamenti medici che sarebbe in grado di curare numerose patologie neurodegenerative. Il metodo, proposto da Davide Vannoni, prevede la somministrazione di cellule staminali non ancora specializzate con lo scopo di trasformarle in nuovi neuroni. Dopo la forte pressione dei mass media, il Parlamento Italiano ha dato il via ufficiale, nel Maggio 2013, alla sperimentazione del trattamento, che ha portato però alla sua sospensione dopo pochi mesi nell’Ottobre 2013. I rapporti redatti dalla Commissione Parlamentare parlavano di un metodo senza alcuna consistenza scientifica e pericoloso per la salute dei pazienti. Il ricorso al TAR da parte di Vannoni e la delicata situazione legale, hanno portato numerose cliniche a sospendere la somministrazione di staminali, se non con una specifica ordinanza del Tribunale. A oggi, molti pazienti che avevano già iniziato a “curarsi” con Stamina e molti nuovi casi affetti da malattie degenerative, continuano ad appellarsi ai Tribunali ordinari per accedere al trattamento, indicandolo come “terapia compassionevole”. Il Decreto Ministeriale dell’8 Maggio 2003 prevede infatti che per particolari patologie senza cura è possibile utilizzare terapie non certificate e messe in commercio a patto che rispondano a determinati requisiti fondamentali : devono essere in fase avanzata nella sperimentazione e devono portare benefici tangenti ai pazienti. Da qui la domanda fondamentale : Il Metodo Stamina rientra fra le Terapie Compassionevoli? E’ legittimo pretendere questo trattamento? La sperimentazione è durata pochi mesi. E sembrerebbe che la Commissione incaricata non abbia rilevato potenzialità in tal senso. Dati reali o una forma di boicottaggio a favore della case farmaceutiche? Molte persone continuano a morire. Il loro destino è segnato. Anche se si trattasse di un metodo insignificante, perché non dare loro comunque un accesso e conseguentemente una nuova speranza? I dubbi e le perplessità continuano a invadere la comunità scientifica. Il TAR ha dato ragione a Vannoni. Perché non organizzare nuovamente la sperimentazione e farla valutare da commissari esterni? Fra incertezze e critiche c’è chi parla di proseguire i trattamenti all’estero, dove sembra che il metodo delle Staminali sia usato e certificato.