Il San Carlo ricorda Claudio Abbado

In questi giorni, al Teatro di San Carlo di Napoli è in scena il Barbiere di Siviglia, una delle più celebri opere buffe di G. Rossini. Con un cast davvero di primo ordine, ancora una volta il Massimo napoletano ha regalato un’esecuzione perfetta, rispettosa del carattere rossiniano e della poetica del genere. La grande ironia del soggetto si coniuga perfettamente con un gusto musicale tanto raffinato quanto comprensibile, in grado ancora oggi di catturare un vasto pubblico.
La rappresentazione di martedì sera è stata ancor più speciale: in apertura, infatti, la Soprintendente del Teatro, Rosanna Purchia, insieme con il Direttore dell’orchestra,  Bruno Campanella, ha ricordato la scomparsa di Claudio Abbado, uno dei più apprezzati interpreti delle opere di Rossini.
Il M° Abbado, unanimemente ricordato dai musicologi come il principale artefice della riscoperta del repertorio rossiniano, lascia un paese in cui la cultura è spesso considerata una spesa infruttuosa, destinataria di tagli tanto pesanti da rendere difficile il lavoro di chi si dedica con passione e competenza alla diffusione delle arti in generale.
L’esempio del M° Abbado orienta molti operatori del settore, così come dimostra il successo raccolto dalla struttura organizzativa del San Carlo, da anni impegnata a mantenere un elevato livello di qualità delle produzioni proposte.
In sala era presente anche il M° Mariano Patti, direttore d’orchestra e docente presso il Conservatorio di Musica di Napoli “San Pietro a Majella”, da poco nominato membro del consiglio di amministrazione del Teatro di San Carlo.

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