Le parole non sono ancora sulla mia lingua

iovedì 13 febbraio 2014, alle ore 17,30, nel Salone degli Specchi del Circolo Nazionale, piazza Dante, GGiorgio Agnisola e Anna Giordano presenteranno il libro di Nazario D’Amato: “LE PAROLE NON SONO ANCORA SULLA MIA LINGUA”, Edizioni Photocity, 2013. Reeding e musica. A cura del Circolo Nazionale, Co.As.Ca. e patrocinio del Comune di Caserta. Introdurrà suor Maria Francesca di Gesù Risorto delle Carmelitane Scalze.
L’AUTORE
Nazario D’Amato è nato a Poggio Imperiale (FG), dove ha vissuto fino a 22 anni. Trasferitosi a Reggio Emilia, spesso trascorre il suo tempo libero a Procida.  Lavora in Trenitalia. Benché il suo lavoro lo porti sempre in viaggio per l’Italia, cerca di conciliarlo con la sua passione per la musica e la scrittura.
Come cantautore ha partecipato a diversi concorsi in Italia  e all’estero con importanti riconoscimenti. Tra questi il primo posto al Festival Tricolore della Canzone di Reggio Emilia.
E’ componente dell’Associazione Scrittori Reggiani e le sue poesie sono in importanti pubblicazioni antologiche.
Ha pubblicato con successo molti libri di poesie e di narrativa e scrive su riviste letterarie.
IL LIBRO
Il titolo “Le parole non sono ancora sulla mia lingua”  è tratto dal Salmo 139.
D’Amato nei suoi versi presenta la pace non nel senso inteso dal mondo ma come accoglienza. Lo sottolinea nella introduzione suor Maria Francesca di Gesù Risorto delle Carmelitane Scalze.
 In questa raccolta musica e poesia si fondono, secondo lo stile dell’autore, con riferimenti diretti o mediati ai Salmi. Il versetto citato appartiene al Salmo 139, attribuito al re Davide, cantore e suonatore di cetra.
La raccolta di poesie si articola in quattro parti, ognuna con un tema preciso  attraverso il  quale poter raccontare la propria esperienza della vita e della realtà.
Il filo conduttore è quello esistenziale, illuminato dalla fede e dalla coscienza di sé.
Sono poesie autobiografiche, dove l’autore si presenta con i suoi interrogativi, riflessioni e anche le sue sofferenze.
La tecnica linguistica richiede una lettura attenta, che possa cogliere in profondità le assonanze e le metafore, che spesso si alternano in un gioco di richiami e rimandi.

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