Recensione al libro: ”De Perfectione” di Francesco Gallina

Mi accingo a scrivere l’ennesima recensione all’ultimo romanzo che ho appena finito di leggere: ”De Perfectione” del ventunenne parmigiano Francesco Gallina edito dalla casa editrice “Edizioni Helicon”.
Mentre riflettevo su cosa scrivere per recensire il libro appena letto, una domanda mi è improvvisamente balenata nella mente fulminea come una saetta: perché scrivere una recensione al romanzo che ho appena finito di leggere allo spuntare delle prime luci dell’alba? L’atto di leggere, non è un’azione altamente personale ed intima? Dunque, perché altre persone dovrebbero trovare interessante ciò che io ho ricavato dalla lettura del libro? A queste due domande non saprei dare una risposta plausibilmente esauriente. Lascio ad ogni lettore trovare la propria risposta. Io so solo che quando affronto la lettura di un libro si instaura tra me, la storia, i personaggi della trama e l’autore del libro un rapporto intimo, di mutua condivisione e scambio di idee in un simbiotico rapporto mutuato dalle parole scritte sul foglio bianco.
Leggere per me è un gesto di volontà, consapevole di trovarmi di fronte ad un alter ego lontano ed invisibile, cioè l’autore della storia, e pur tuttavia vicino e presente accanto a me, una persona con cui dialogare e condividere o criticare la sua visione del mondo. Più la trama della narrazione mi coinvolge più mi metto in sintonia con l’autore di quella finzione letteraria. E’ successo la stessa cosa man mano che mi inoltravo nella lettura del romanzo del giovane autore in questione. Sono rimasto molto colpito dalla proprietà di linguaggio, dalla capacità di raccontare e di padroneggiare una materia tanto complessa da parte di un giovane esponente tra i sicuri autori emergenti. Lo  scrittore infarcisce la narrazione della storia con continui rimandi al mondo classico greco-romano, frutto dei suoi studi classici giovanili, sempre interessanti e di sicuro effetto su di un lettore egregiamente ferrato in studi scolastici classicheggianti. Il romanzo non è facilmente etichettabile, si potrebbe dire che abbraccia diversi generi letterari, dal giallo al noir, dall’horror al semiautobiografico. La storia è narrata in prima persona dal protagonista, Giona Alighieri, che si identifica in parte con l’autore stesso. Già nella scelta del nome e del cognome del protagonista del romanzo si capisce fin da subito la predilezione e la conoscenza di temi classici dello scrittore. Giona è un giovane insegnante di italiano e latino, alle prese con i problemi caratteristici dell’età dei suoi studenti nella difficile società moderna. Attraverso un intreccio di episodi collegati alla sua famiglia ed  a quella di una bella signora, sua recente vicina di casa, si snoda una storia di morti inspiegabili, di assassini, di spie internazionali, di raccapriccianti esperimenti medici al limite dell’incredibile e dell’efferatezza umana, si arriva così alla conclusione della scoperta dell’io, del perché della vita, dell’ambizione sfrenata, della cupidigia per il denaro, dell’incomprensione del fine ultimo della natura, vista come apportatrice del male e matrigna degli esser umani, dell’odio e dell’amore, senza dimenticare il sentimento dell’amicizia autentica e disinteressata. Come oramai mia abitudine non svelo molto della trama, né degli avvenimenti che costellano e caratterizzano la narrazione di questo avvincente romanzo. Posso affermare con una certa sicurezza che l’autore, pur considerando la sua giovane età, è riuscito a mantenere sempre un alto livello di tensione e di suspense emotiva per fare in modo che arrivassi alla fine del libro con l’intima soddisfazione di avere letto un bel libro. Considerata l’ampiezza del romanzo, i tanti temi toccati e l’intreccio nello svolgimento della trama di generi diversi, non era affatto facile riuscire a maneggiare con sicura maestria un magma letterario tanto incandescente! Mi sento di pronosticare al giovane scrittore un fulgido avvenire nel campo letterario, se solo continua ad impegnarsi ed a migliorare le sue già indubbie qualità narrative. Consiglio il libro a tutti quei lettori che amano leggere libri che mischiano tra loro generi diversi, riuscendo comunque a mantenere un’alta tensione emotiva nel lettore che si  appresta a leggere la storia narrata in questa opera narrativa.

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