La rivincita di Caserta

L’ottantaseiesima edizione degli Academy Awards, più conosciuti come premi Oscar, ha avuto tra i suoi vincitori “La grande bellezza”, il film italiano di Paolo Sorrentino candidato nella categoria miglior film straniero. L’ultima statuetta è stata assegnata al nostro Paese quindici anni fa, quando uno scatenato Benigni aveva trionfato con “La vita è bella” e nell’esultare era balzato in piedi da una poltrona all’altra del Dolby Theater di Los Angeles.
Un tripudio a Caserta, dove risiede il protagonista del film Toni Servillo, che è salito sul palco con il regista a ritirare l’ambito riconoscimento dalle mani di Ewan McGregor; uno strano scherzo del destino, dal momento che lo stesso McGregor, attore scozzese di indubbio talento, nel 2008 si è ritrovato a girare alcune scene per il film “Angeli e demoni” alla Reggia di Caserta e della città che lo ha ospitato non ha un bel ricordo. Infatti, nel 2009, l’attore ha dichiarato durante un’intervista al talk show Friday Night che si è ritrovato in questo posto (che definisce orribile tra grasse risate) dove c’era un fantastico palazzo nel mezzo di un “shit hole”. Bene, forse non si può biasimarlo se si sapesse che la produzione ha avuto numerosi problemi a girare nella Reggia, a partire dalla meticolosa opera di pulizia che si è dovuta sobbarcare per bonificare le aree interessate dalle riprese, al fine di togliere le erbacce dai solchi nelle mura dell’edificio, far spostare le auto, i motorini, i cani randagi e gli ambulanti che occupavano gli spazi della residenza storica. Insomma, McGregor poteva usare termini meno offensivi ed è stata una bella soddisfazione che proprio lui consegnasse la mitica statuetta d’oro a chi in questo posto vive.

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