Rapporto UOMO-NATURA
Da sempre è esistito un rapporto tra uomo e natura, un rapporto spesso conflittuale, a volte contemplativo, più raramente armonioso ed equilibrato. La natura e l’uomo sono eterni nemici e al contempo dipendenti l’un dall’altro, in quanto la natura subisce l’influenza dell’uomo che ne modifica i vari aspetti, e l’uomo ritrova in essa un senso di armonia e quiete; tuttavia spesso le due sfere (uomo-natura) eccedono, provocando danni irreparabili: l’uomo arriva a distruggere la natura, e questa spazza via l’uomo (si pensi al mito di Atlantide inabissata dal mare). Ma può l’uomo controllare la natura ed utilizzarla a proprio vantaggio? Alcuni credono di poter riuscire a canalizzare l’enorme energia della natura per i propri scopi: questa convinzione, anzi pretesa, del tutto egoistica, è palesemente (e fortunatamente) pura utopia. L’uomo non è che un misero moscerino di fronte all’immensa smisuratezza della natura dominatrice, pulci sulla schiena di un cane, parassiti ingordi che sfigurano e consumano (il film di stampo ambientalista Begotten ne è un’ottima rappresentazione) qualcosa che forse non abbiamo ancora compreso essere viva ed in grado di spazzarci via con una semplice scossa del capo. La natura può sbarazzarsi dell’uomo in qualsiasi momento, con un’eruzione, un sisma, un inondamento, una tempesta o con la desertificazione. L’uomo non può in alcun modo riuscire a controllare tutto ciò, l’unica sua possibilità è imparare a conoscerla e adattarsi ad essa. Non dimentichiamo però che la maggior parte dei problemi che affliggono l’umanità sono causati dall’uomo stesso che non rispetta né la natura né sé stesso, contaminando e inquinando l’aria, la terra e l’acqua. L’uomo non può controllare la natura, ma deve imparare a controllare sé stesso, poiché utilizza la sua presunta capacità di dominio della natura per distruggere sé stesso e tutto ciò che lo circonda.