Obbligatorio il certificato penale per chi lavora coi bambini
A distanza di tre anni dalla direttiva Europea 93 del 2011, entra in vigore il Decreto Legislativo 39/2014 che prevede l’obbligo per il datore di lavoro di procurarsi il certificato penale di qualunque individuo sia impiegato nel lavoro “con contatto diretto e regolare” al fianco di infanti, bambini e minori. Il documento, che avrà un costo modico (probabilmente meno di venti euro) e scadrà ogni sei mesi,dovrà escludere la presenza di reati a danno di minori legati alla prostituzione, alla pedo-pornografia,al turismo sessuale e reati affini. Il datore di lavoro che non osserverà l’obbligo rischierà una sanzione che oscillerà fra i dieci mila e i quindici mila euro.
La normativa, recepita fra critiche e incertezze, creerà inizialmente non poche problematiche. I costi e i termini burocratici saranno infatti alti e coinvolgeranno una vasta gamma di operatori a partire dalla sanità (nei reparti pediatrici) per finire con quelli legati all’istruzione. La normativa però non è del tutto chiara. A notarlo la UIL scuola, ma anche la CEI e il CONI. Cosa si intende per “contatto diretto e regolare”? Chi deve stabilire il grado di regolarità? Le disposizioni riguardano anche i reparti amministrativi delle scuole o solo i docenti? Come devono comportarsi gli enti di Volontariato? A tal proposito, sembrerebbe infatti che la norma parli di datori di lavoro e personale impiegato per “lo svolgimento di attività professionali o volontarie”, ma non di associazioni ricreative e non dedite al Volontariato. Secondo la CEI sarebbero escluse ad esempio i catechisti e le parrocchie (luoghi che in realtà, secondo le statistiche, sarebbero quelli a preoccupare maggiormente i genitori).
La normativa anti-pedofilia rappresenta de facto un vero e proprio passo avanti rispetto al passato. Nonostante le critiche che tendono a identificarla come anti-costituzionale e lesiva nei confronti della persone che hanno già “scontato” una pena per i reati commessi, la norma cerca di tutelare e salvaguardare ancora di più il minore. Gli effetti di questa nuova disciplina si vedranno nei prossimi mesi. Nel frattempo ci si augura che le autorità competenti rilascino le circolari idonee a risolvere ogni quesito interpretativo.