L’Ebola arriverà in Italia? Fra Realtà e Cinema

Da quando qualche mese fa é comparsa la minaccia dell'Ebola in Africa (specificatamente in Guinea), si é iniziato a parlare della possibilità che questo terribile virus possa spingersi in Europa e nel resto del mondo. Per il momento oltre 100 persone sono morte a causa di questo ceppo e la preoccupazione ha portato il Ministero della Salute in Italia a raccomandare (attraverso la circolare del 4 Aprile) massima vigilanza alle frontiere e controllo dei turisti nelle zone colpite. Lo stato di allerta ha causato una vera e propria ondata di panico, probabilmente anche grazie alla poca informazione intorno a questo Virus. L'industria cinematografica, in passato, aveva inoltre trattato l'argomento pubblicando numerosi film che avevano presentato l'Ebola in maniera "catastrofica". Basta pensare a "Virus Letale" (1995), "Ebola : Area di Contagio" (1996) e anche film più noti come "Tomb Rayder : La culla della Vita" (2003) in cui l'Ebola era protagonista di un ceppo potenziato e utilizzato come Arma Biologica. E se minimizzare non sembra la soluzione giusta (dal momento che la minaccia é reale), non é nemmeno utile continuare a scatenare il panico attraverso titoli di giornale e bloggher complottistici che preannunciano stermini di massa imminenti e una nuova forma di Bio-Terrorismo. Lo stato Italiano ha lanciato un allarme più che giusto in modo da prevenire l'arrivo del virus nel territorio Nazionale. Sebbene l'attenzione debba essere al primo posto, é anche utile ricordare che, nonostante l'ebola abbia un'altissima incidenza di mortalità, é anche caratterizzata da connotati che non permettono una sua diffusione estensiva. Si tratta infatti di una malattia infettiva con un basso potenziale epidemiologico. Le statistiche inerenti ai casi più recenti (a partire dal 2007), si riferiscono a piccole aree di contagio che sono riuscite ad "auto-contenersi" nel giro di pochi mesi. La trasmissione del virus avviene infatti solo attraverso lo scambio di sangue e liquidi corporei, ovvero attraverso rapporti sessuali o col contatto diretto di fluidi quali "vomito, urina, feci". Il contagio "aereo" é escluso e la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) non preclude la possibilità di viaggi nelle zone a rischio e precisa testualmente che "il rischio di infezione è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari" come ad esempio evitare il contatto di fluidi con malati o deceduti, "evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo e lavarsi frequentemente le mani".

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