NO all’indipendenza a mano armata ma solo con consultazioni
L’arresto, nelle settimane scorse, di 26 persone accusate di aver complottato contro le regole democratiche dello Stato Italiano ha portato alla ribalta dell’opinione pubblica l’autodeterminazione dei popoli. “Che spettacolo indecoroso abbiamo dovuto vedere” – ha affermato Fiore Marro, Presidente Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie – “26 idioti che volevano fare l’indipendenza del Veneto, e pensare che si aspettavano che 800 altri “compatrioti” armati di fucili ad avancarica del periodo napoleonico con in testa i tricorni veneziani avrebbero sfidato l’esercito italiano in Piazza San Marco, ma per favore! Non scherziamo sulle cose serie” – ha aggiunto – “come può un uomo con un minimo di sale in zucca credere che l’azione progettata potesse avere una benché minima possibilità di successo. Innanzitutto premetto che il proposito violento dell’azione è assolutamente da condannare, se uno Stato deve nascere bisogna che veda la luce con tutti i crismi della legalità e con il riconoscimento internazionale che non può essere concesso per convenzione a terroristi. Il Veneto, quindi, dovrebbe affrontare come primo scoglio l’isolamento del consesso delle nazioni. Nessuna commessa verrebbe affidata alle imprese che si troverebbero nella necessità di serrare, migliaia di disoccupati vagherebbero per le strade, non vi sarebbero più fonti di approvvigionamento energetico o alimentare, sarebbe la fine ed entro qualche settimana o si diventa canaglia o ci si arrende. I CDS auspicano che se questa deve avvenire, deve essere fatta secondo i crismi della legalità, una scelta condivisa dalla maggior parte della popolazione mediante consultazioni che dovrebbero essere poi ratificate sia dalla consulta regionale che da quella dello Stato Italiano che ne dovrebbe certificare il distacco. Non possiamo di certo appoggiare iniziative terroristiche o violente” – ha proseguito – “il nostro ideale di libertà dei popoli si esprime solo ed esclusivamente col dialogo e la comprensione reciproca e, nella nostra tradizione duosiciliana, nella reciproca tolleranza. Nei CDS non potrebbero mai avvenire scelte contrarie alla logica esistenziale dell’occidente cristiano, il non essere razzisti per noi è una medaglia da appuntarci sul petto come nella migliore tradizione duosiciliana” – ha concluso Marro – “il non essere violenti vale l’intero medagliere, l’essere poi apertamente disponibile al confronto è un vanto che non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo nascondere”.