Morte di una poetessa sensibile e romantica
Maria Antonietta De Carolis nacque a Capua il 13/3/1903 e, insieme ai suoi genitori e suo fratello Ugo, visse nel palazzo di famiglia in Corso Appio. Durante l’estate, per combattere la calura, la famiglia De Carolis si ritirava nella villa del Commendatore Orsini, ubicata sulla provinciale che da Capua conduce a Bellona. Qui la giovane donna si intratteneva nella biblioteca di suo zio dedicandosi alla lettura o alla composizione di poesie che raccolse in un volume dal titolo “ Stanze Chiuse”, pubblicato il 29/10/1934. Al primo volume fecero seguito altre opere in versi:”Poema Paradisiaco” e “ Colloqui”. Convolata a nozze con il Generale Giovanni Marciani, la poetessa lasciò la sua città nativa per ritornarvi dopo il 9/9/1943, giorno in cui Capua subì un disastroso bombardamento da parte degli aerei Alleati. Nello stesso anno suo fratello, il Generale Ugo De Carolis, Comandante della 52° Divisione Corazzata “Torino”, perse la vita mentre era alla testa dei suoi soldati durante la cruenta battaglia sul fiume Don (Fronte Russo). Per tale gesto eroico il Generale fu decorato con la massima onorificenza militare: la Medaglia ‘d’Oro al Valor Militare.
A causa dei continui bombardamenti sulla città di Capua, la famiglia De Carolis si trasferì a Bellona dove fu ospite nel palazzo ubicato in Via Nazario Sauro 180, oggi proprietà della famiglia de Luca.
La mattina del 13 ottobre 1943 Maria Antonietta, mentre se ne stava seduta in un angolo del cortile leggendo le Laudi di Gabriele D’Annunzio, fu colpita da una scheggia o da un proiettile durante l’imperversare della sanguinosa battaglia sul fiume Volturno tra le truppe Naziste e quelle Alleate che tentavano di attraversare il fiume in piena. La poetessa fu rinvenuta distesa al suolo in una pozza di sangue che le bagnava i lunghi capelli.
Le spoglie di Maria Antonietta De Carolis riposano nella Cappella di famiglia nel cimitero di Capua e sul marmo che le custodisce sono scolpiti alcuni suoi versi:
“Oh, infrangere così le tue catene
Potessi o vita e trasvolar nel vento
Come una foglia verso l’infinito!”