Legge Mathys, l’appello di Adelaide Tronco

Il Senato francese ha approvato in via definitiva un provvedimento, chiamato legge Mathys, che consentirà ai dipendenti del privato e del pubblico di regalare giorni di ferie ai colleghi in difficoltà. La nuova legge è nata per le pressioni sul governo francese di Christophe Germain, un operaio, padre di Mathys malato di cancro, che ha ottenuto la solidarietà dei colleghi che hanno organizzato una vera e propria 'colletta' di ore di ferie per consentigli restare vicino al figlio. Il provvedimento appena approvato consente a chiunque di “rinunciare anonimamente e senza contropartita a tutti o ad una parte dei giorni di riposo arretrati per regalarli ad un collega il cui figlio, di età inferiore ai 20 anni, è stato colpito da malattia, handicap o è vittima di un incidente di particolare gravità”.
L’Italia, seconda a nessuno per sensibilità e solidarietà, ha però spesso la necessità di trovarsi di fronte all’evento drammatico per dare il meglio di sé. Anche se ancora non abbiamo avuto il “grande evento mediatico” che scuote le masse, come quello accaduto in Francia, possiamo e dobbiamo riuscire ad affrontare questo tema delicato.
Oso sperare che il governo Renzi, possa mettere nella propria agenda di rinnovamento una proposta di legge come quella appena approvata in Francia…e non perché ci sia stato il clamore sui giornali per un bimbo che muore…ma solo perché è giusta. È doveroso, per chi governa, ricordarsi di chi soffre ogni giorno silenziosamente e bisogna farlo in modo concreto ed utile, contribuendo in modo pragmatico a creare una società meno individualista e più solidale…E tutti noi possiamo fare molto per influenzare le scelte della politica…dobbiamo solo decidere per cosa e come combattere le battaglie giuste. Ricordiamoci che la gente non sempre ha necessità esclusiva di denaro ma più spesso vuole avere solo tempo, tempo per far sentire l’amore ai propri cari, tempo per metabolizzare il dolore di malattie che purtroppo sono in costante aumento, ed ha tutto il diritto di ottenerlo…senza rischiare di perdere il posto di lavoro.
Per questo non voglio osservare in silenzio ed intendo raccogliere le firme necessarie per una petizione al Parlamento, ma ho bisogno dell’aiuto di tutti, della stampa, dei cittadini, dei lavoratori, degli imprenditori sensibili, dei giovani attenti ai cambiamenti, delle donne…fatemi sapere quanti sono sensibili all’argomento e sarebbero disposti ad offrire il proprio contributo con una firma ed io inizierò questa battaglia di civiltà…Basta combattere da sola contro i mulini a vento…basta gridare nel deserto…per una volta voglio vedere qualcuno dietro di me che mi sostiene quando mi volto a guardare…aspetto un vostro cenno!
Adelaide Tronco

 

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