Ciro Esposito sempre più grave, De Santis colpevole ma il vero protagonista é “Genny a Carogna”
Ciro Esposito, ferito gravemente qualche settimana fa durante la triste partita di coppa Italia "Fiorentina-Napoli", é in condizioni critiche. Lotta, intervento dopo intervento, per la sua vita sotto gli occhi dei famigliari, inermi di fronte alle condizioni del figlio. Le persone hanno paura. Il Calcio é diventato un campo di guerra in cui si combatte con fumogeni e bombe carta. La situazione é vergognosa e mette nuovamente l'Italia in ginocchio. Eppure i media non parlano di questo. Non si pongono interrogativi su come risolvere definitivamente la questione. Non si dibatte su quali norme inserire o su come mettere in sicurezza le città. Non si parla di De Santis, della sua colpevolezza, del "perché lo ha fatto" e delle foto che lo vedono ritratto fra svastiche, bandiere e poster Hitleriani. Ormai non viene quasi più nominato nemmeno Ciro. Il vero protagonista per i media e per i social è “ Genny a Carogna”, il capo ultras del Napoli accusato di "scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive" e di aver sfoggiato "striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce". Per questi motivi, Genny a Carogna, all'anagrafe Gennaro De Tommaso, avrebbe ricevuto il Daspo (l'impossibilità di mettere piede allo Stadio) per cinque anni. La vicenda é curiosa : la tifoseria del Napoli aveva appena saputo di Ciro Esposito e dell'attentato nei pressi dello stadio. La situazione non era chiara e la preoccupazione era generale. Genny, indossando una maglietta con su scritto "Speziale Libero", si é messo sulle grate per parlare col Capitano del Napoli, Hamsik, che avrebbe rassicurato il capo ultras. Il gesto ha scatenato critiche tremende ed é stato visto come una "trattativa". La Polizia nega che sia stato chiesto il “permesso per procedere" con la partita, ma il Ministro degli Interni parla di “istigazione a delinquere, partecipazione a fatti di violenza e superamento di barriere”. E così, la Giustizia viene messa da parte per un fatto che in realtà è da cornice all’intera vicenda. “Genny a Carogna” oscura la vittima e il carnefice. Ma cosa sarebbe successo se gli animi della tifoseria non fossero stati calmati? Qui non si tratta di giustificare il modo di agire degli ultras, ma di comprendere le loro dinamiche per prevenire il peggio. “Genny a Carogna” sta diventando un “fenomeno” e oggetto di Satira. A torto in questo caso. Il vero problema è altrove. Nelle dinamiche che hanno portato a questo triste evento.