Photomed, il Mediterraneo in fotografia
Si terrà fino al 15 giugno, a Sanary-sur-Mer (una manciata di chilometri da Tolone), “Photomed 2014”, il Festival della Fotografia mediterranea. Photomed è il collettore espositivo della Costa Azzurra dove i lavori fotografici di prestigiosi artisti rendono omaggio al Mediterraneo, oltre che ai modi con cui il Mare nostrum si fonde con la loro personale creatività. Ospite d’onore di quest’edizione, inaugurata il 22 maggio, è il maestro napoletano Mimmo Jodice: esposti presso l’Hotel delle Arti di Tolone, i suoi lavori risalgono lungo le correnti temporali e puntano allo sforzo ultimo di cogliere le origini del mondo mediterraneo, attraverso paesaggi immobili, spalancati sulla parvenza che dell’infinito giunge all’osservatore. Il catalogo è esteticamente composito e tra i nomi in rassegna c’è quello di Paolo Verzone: punto di marca della sua attività è fotografare cadetti delle accademie militari che abbiano per sfondo finestre marittime mediterranee; presso la Sala Barthélémy de Don si potranno così ammirare allievi di Marina Militare le cui divise bianche sono richiamate dall’intonaco bianco dei bastioni militari, o ufficiali in uniforme e sciabola oltre il cui profilo si staglia lo specchio plumbeo vagamente argentato dal cielo incupito. Vale la pena citare l’esposizione di Keiichi Tahara, visitabile alla Chapelle Notre Dame de Pitié: il fotografo giapponese ha indirizzato il proprio viaggio attraverso le più belle chiese barocche di Slovenia e Croazia, ovviamente affacciate sul mare; come affermato dallo stesso Tahara, l’espressione silenziosa, vagamente spettrale dei cherubini scolpiti sui capitelli conciliano la forma naif e semplice al desiderio umano di “trasumanare”, di pervenire alla luce superiore, celestiale, tra gli altissimi altari tipici di questo barocco mediterraneo. Ancora gli scatti di Leila Alaoui, volti a raffigurare i nativi del Marocco prescindendo dalla patina manierista dell’esotismo nord-africano tipico della fotografia commerciale: i marocchini della Alaoui recuperano la congeniale naturalezza etnica, esposti a forti luci artificiali, dalle tinte fredde, con sfondi in nero totale. Alla Maison Flotte ci sono, invece, i lavori di Bernard Plossu che, partendo da una foto del porticciolo di Levanzo, si è avventurato in un percorso attraverso le più affascinanti e piccole isole italiane, dalle Tremiti ad Alicudi, da Marettimo a Ventotene. All’interno dello Spazio Saint Nazaire prende forma la collettiva di Silvia Camporesi, Simona Ghizzoni e Beatrice Pediconi, rappresentanti di una fotografia contemporanea tendente ad una percezione della propria quotidianità secondo un intenso lirismo ed una poetica dell’immaginario. Il caleidoscopio rappresentato nei millenni dal bacino mediterraneo si riflette in questo suo alter ego francese, meravigliosa mappa fotografica che riscopre identità eterogenee e le mescola alla singola creatività di chi le ha guardate da dietro all’obiettivo.