La prima immagine in 3D? La Gioconda
Nel 2010, in occorrenza di una mostra su Leonardo Da Vinci organizzata al Louvre, fu chiesta in prestito al museo del Prado di Madrid quella che si credeva una delle tante copie della Mona Lisa; una copia ben riuscita. Questa “Gioconda bis”, conservata almeno dal 1666 nella collezione dei reali di Spagna, per l’occasione è stata sottoposta ad un’opera di restauro e ad esami tecnici, quali riflettografia a infrarossi, fluorescenza indotta con luce a ultra violetti, radiografia, ispezione con lente binoculare, i risultati dei quali hanno condotto ad una scoperta molto affascinante: il quadro non è una replica qualsiasi, è stato dipinto nello stesso periodo e nello stesso laboratorio dell’originale. Le correzioni che sono state fatte all’originale durante la sua creazione, sono state apportate anche su questa tela. Si è, dunque, propensi a credere che potesse essere un duplicato prodotto proprio dal Da Vinci, o con maggiore probabilità, da uno dei suoi allievi.
Due ricercatori tedeschi dell’Università di Hamburg, Claus-Christian Carbon e Vera Hesslinger hanno avuto l’opportunità di studiare le due opere a confronto e sono giunti a un’ipotesi molto interessante. Secondo loro, i due dipinti sono stati prodotti contemporaneamente da due persone (Leonardo e il suo allievo) poste a 2,7” di distanza l’uno dall’altro; hanno dedotto ciò dal fatto che osservando bene le opere, presentano una prospettiva minimamente diversa; i due studiosi hanno non solo calcolato la distanza degli artisti al momento del ritratto, ma ne hanno anche immaginato la posizione e l’angolatura rispetto alla modella, Lisa Gherardini, moglie di un noto mercante dell’epoca.
Questo porta ad una conclusione molto semplice. Essendo le due figure due prospettive di una stessa rappresentazione, sovrapponendole si ha quello che noi oggi chiamiamo “effetto 3D”, per cui si può arrivare a sostenere che La Gioconda sia stata la pioniera tra le immagini tridimensionali!