Consiglio comunale disertato dalle opposizioni
Si è tenuto martedì scorso, 10 giugno 2014, con inizio alle ore 18.30, una nuova seduta del C.C. in seduta pubblica ed in sessione straordinaria. All’O.d.G. erano ascritti 11 punti e fra questi l’approvazione di numerosi debiti fuori bilancio che ammontano complessivamente a 493.503,08 euro. L’ottavo punto all’O.d.G. prevede la richiesta di convocazione di Consiglio comunale per la modifica dell’art. 10 del Regolamento di Funzionamento del Consiglio comunale, esiti questione sospensiva ex art. 46 Regolamento Attività Consiliari e determinazioni della V^ Commissione Consiliare; altro punto riguarda l’adesione al manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo; c’è, poi, la modifica ed integrazione della delibera di CC. Nr. 47 del 3 dicembre 2012 (L.R. Campania nr. 19/2009); ed, infine, le comunicazioni in merito alla variazione delle Commissioni consiliari. L’opposizione consiliare, sempre pronta a bacchettare ed a dare lezioni di etica, era praticamente assente. All’inizio erano assenti Gennaro Mona, Raffaele della Peruta, Lucia Annunziata, Pasquale Panico, poi via via sono andati via anche gli altri consiglieri: Raffaele Narducci, Giovanni Motta, Antonio Megaro. In pratica è rimasto in aula solo il Consigliere Enrico Nuzzi del Gruppo Misto che, tuttavia, ha venduto cara la pelle prima che la maggioranza approvasse tutti i punti posti all’ordine del giorno. Durante l’approvazione delle delibere riguardanti i debiti fuori bilancio, Nuzzi è uscito dall’aula consiliare andandosi a sedere fra i banchi del pubblico, per rientrare poi in aula trovandosi solo nei banchi dell’opposizione. “Cari colleghi dell’opposizione non si fa così!” – ha tuonato Nuzzi alla fine del suo intervento sugli 11 punti all’O.d.G. – “Anche noi abbiamo dimostrato l’incapacità di fare politica! Siamo tutti dilettanti allo sbaraglio! Un proverbio cita: Il pesce puzza dalla testa! È vero, se il pesce puzza dalla testa, noi abbiamo dimostrato che tutto il pesce è ormai avariato. E di tutto ciò” – ha concluso amareggiato Nuzzi – “chi ne paga le conseguenze è la collettività che sopporta il peso dei nostri errori”.