Cresce l’impoverimento dei sannicolesi

“Anche la nostra città sta assistendo ad un maggiore impoverimento delle già esauste finanze della popolazione”. È la previsione che fa il Consigliere comunale del Gruppo Misto di Opposizione, Enrico Nuzzi, intervenendo in merito al rapporto sulla povertà in Italia. Per Nuzzi, è andata via via crescendo negli ultimi 2-3 anni “la sensazione dei cittadini di San Nicola La Strada, come nel resto d’Italia, di sentirsi più poveri e con i mancati introiti da parte del Governo nazionale, il Comune, per far fronte alle spese, sarà costretta ad aumentare le tasse comunali, in caso contrario sarà costretta a tagliare la spesa sociale. Non dimentichiamo” – ha aggiunto Nuzzi – che il Comune vanta oltre due milioni di euro di tasse non riscosse. Le persone sentono che non si possono più permettere il tenore di vita di prima. A fronte di ciò” – ha aggiunto il Consigliere comunale di Opposizione – “c'è una inadeguatezza della classe politica”. Infatti, secondo l’esponente politico “Lo stato si mobilita per la grande finanza e le imprese in crisi, ma non fa altrettanto per chi lotta ogni giorno con l'indigenza. La eliminazione dell’articolo 18 dallo Statuto dei lavoratori non ha fatto altro che aumentare la disoccupazione, specialmente dei più giovani ed ha accresciuto notevolmente il potere dei “padroni”. Insomma, ora si licenzia molto più facilmente e tutto ciò a scapito della classe operaia. C'è una distanza che separa chi sta bene da chi sta male. C'è una scarsa possibilità di veder migliorare, nel corso della vita, il proprio status. Manca un piano nazionale – ma anche locale – contro la povertà. In più a San Nicola La Strada da tre anni non funziona più la Mensa della Fratellanza che prima veniva organizzata quotidianamente da don Oreste Farina. “Le istituzioni” – ha concluso Enrico Nuzzi – “dovrebbero venire incontro a queste realtà anche e soprattutto con piccoli ma significativi aiuti economici ed il mondo del volontariato, che a San Nicola è molto attivo, dovrebbe dare una maggiore ancora più incisiva per poter aumentare il numero delle persone alle quali offrire, nel segno della carità cristiana, un aiuto concreto”. Insomma, secondo Nuzzi “il sazio non crede all’affamato”.

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