Infiorata del Corpus Domini

L’infiorata rappresenta una vecchia manifestazione che consiste nella realizzazione di tappeti di fiori che abbelliscono strade e città nella ricorrenza cattolica del Corpus Domini, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Essa nasce a Roma nel XVII secolo quale espressione della festa barocca. Si pensa che la tradizione di costruire quadri fatti di fiori sia nata nella basilica vaticana grazie a Benedetto Drei e al figlio Pietro, che nel 1625 utilizzarono “fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell’opere del mosaico”.
La tradizione di queste decorazioni floreali venne poi adottata nel secolo successivo in alcune località dei Castelli romani e in seguito in tutta Roma. Con gli anni poi, non solo la capitale ma tante altre località italiane ed europee cominciarono ad abbellire le vie delle città in occasione del Corpus Domini. Tra le infiorate allestite all’estero ricordiamo l’Infiorata dell’Orotava, nelle Canarie, rappresentazione molto particolare perché i quadri non erano ottenuti da petali di fiori, ma dalla posa di erbe colorate. Anche in Giappone, da qualche anno, vengono allestite infiorate sul modello tradizionale europeo, ma qui avvengono più per un piacere artistico che per un sentimento religioso.
In Campania, in particolare, ricordiamo l’Infiorata di Cusano Mutri, che da tempo immemorabile si svolge in occasione del Corpus Domini. Essa è vanto dei cittadini e degli artisti locali, che per la realizzazione dei tappeti e dei quadri che abbelliscono la città si avvalgono delle sole risorse floreali del luogo. È un evento particolarmente sentito, tanto che, alcuni giorni prima della festa, centinaia di uomini, donne e bambini si riversano nei campi del paese per raccogliere i fiori più belli e le foglie più vive.
Anche Caiazzo ieri, 22 giugno, ha abbellito le vie del centro con colori e profumi che hanno sottolineato la devozione del popolo caiatino per questa sentita ricorrenza religiosa. La processione del Corpus Domini si è tenuta lungo le vie del centro, al seguito della messa vespertina, officiata come di consueto nella basilica. Grazie soprattutto all’impegno della Pro Loco, l’iniziativa- ideata quest’anno da Ivania Marcuccio- si è mostrata particolarmente ricca, anche per l’idea di utilizzare segatura colorata, e non solo farina, fiori, foglie e posa di caffè come si era soliti fare gli anni precedenti. I fedeli hanno adorato il Corpo di Cristo passeggiando su disegni artistici e addobbi floreali al cui allestimento hanno partecipato in molti, tra i quali va sottolineato il lavoro mirabile del maestro Sergio Fiore, che ha riempito le varie parti dei disegni con petali variopinti, tessendo un intreccio di morbide e vellutate fattezze. Il Cristo era rappresentato dalla sacra particola custodita in un ostensorio trasportato per le principali strade del centro dai parroci, protetto da un baldacchino in seta pregiata, trasportato dal sindaco o dal suo delegato e da giovani della città.
 Il tutto si è concluso con il ritorno in Cattedrale e la benedizione finale del parroco don Antonio.

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