Centenario dell’assassinio di Francesco Ferdinando d’Asburgo

A breve ricorrerà il centenario dell’uccisione di Francesco Ferdinando d’Asburgo. L’omicidio dell’erede al trono d’Austria innesca la scintilla della Prima guerra mondiale, una guerra che durerà cinque anni, mobiliterà 65 milioni di soldati e causerà la morte di 20 milioni di persone tra militari e civili. Avviene a Sarajevo, capitale della Bosnia, il 28 giugno del 1914.
La conseguenza più immediata dell’evento è la cosiddetta “spedizione punitiva”, una guerra lampo che l’Austria dichiara contro la Serbia, che poi diventerà un conflitto di dimensioni mondiali della durata di cinque anni. In un giorno simbolo del patriottismo serbo, il Vidovdan, era stato infatti uno studente serbo, Gavrilo Princip, membro di un gruppo politico che auspicava l’annessione della Bosnia alla Serbia, a sparare la pallottola che diede inizio al primo conflitto mondiale.
L’arciduca Francesco Ferdinando costituiva la principale speranza della monarchia in declino. Egli era contrario a soddisfare le aspirazioni dei popoli slavi orientali all’indipendenza e rifiutava la trasformazione dell’Austria-Ungheria in uno stato trinitario austro-ungarico-slavorientale.
Ma oggi, a cento anni dalla sua morte, una domanda è ancora viva: che tipo di persona era Francesco Ferdinando? Spesso è stato descritto come un uomo dal carattere difficile, un brontolone, vulcanico, irascibile, con una vivida passione per la caccia. Ma gli storici rivalutano la sua figura, smentendo la leggenda dell’arciduca guerrafondaio. Un ritratto a tutto tondo ce lo offrono i sui diari, costituiti da 2000 pagine di storia che raccontano il suo viaggio intorno al mondo compiuto quando aveva 28 anni, nel 1891. E proprio ad un secolo dalla sua morte, l’Europa celebra con diverse menifestazioni l’inizio del conflitto destinato a cambiare per sempre la geopolitica mondiale. Proprio in questi giorni la Casa di Vetro di Milano ospita la mostra fotografica “Una guerra epocale”, che in 54 scatti ripercorre in bianco e nero gli episodi più drammatici di quegli anni, primo tra tutti l’uccisione dell’erede al trono d’Asburgo e di sua moglie Sofia. Non dimentichiamo poi che l’arciduca e il suo Castello di Artstetten sono stati scelti per commemorare la moneta da 10 euro emessa dalla Repubblica d’Austria il 13 ottobre 2004, in occasione dei 90 anni dell’assassinio dell’erede al trono.
Ciò dimostra che ancora esiste un collegamento, un ponte tra passato, presente e futuro della città serba, e che né gli austriaci né gli italiani hanno dimenticato l’evento che fu il motivo scatenante della Grande Guerra: l’uccisione, appunto, di Francesco Ferdinando.
 

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