”Quell’amore di Pompei”, di Oriana Costanzi

Mi corre l’obbligo di spiegare come sono arrivato alla lettura del romanzo: ”Quell’amore di Pompei”, di Oriana Costanzi, edito dalla casa editrice:”Prospettivaeditrice”, nella collana Lettere 218.
Mi trovavo alla Fiera del libro di Torino dello scorso maggio nei pressi dello stand della casa editrice suddetta. Nel dare uno sguardo ai libri in mostra sullo scaffale laterale mi è corso l’occhio sulla copertina ed il titolo del romanzo in questione. Appena ho letto il titolo con il richiamo a Pompei, mi è subito scattato l’impulso di comprare il libro e di leggerlo. C’è da aggiungere che sono un appassionato lettore di storie riguardanti Pompei e la storia di Roma in generale. Appena giunto a casa, la sera stessa ho iniziato a leggere la storia narrata nel romanzo. Per la verità, posso dire che l’ho letteralmente divorato, ho terminato di leggere il libro in due notti. La storia narra di due coppie,  una vissuta ai tempi dell’eruzione del Vesuvio e l’altra ai giorni nostri. La coppia di giovani amanti, divenuti tali dopo la morte del marito di lei, e che sperimentano l’atroce morte sotto la coltre di lapilli e ceneri vulcaniche che sommersero l’antico splendore della città di Pompei, è legata da un arcano destino alla coppia moderna attraverso sei anfore, il cui dipinto rimanda all’ancestrale unione tra due esseri umani come se fossero un’unica entità indissolubile! All’interno della vicenda centrale del sentimento d’amore tra le due coppie legate dall’inspiegabile iato temporale, si  snodano altre vicende narrate in una sequenza di spazio-tempo tra il mondo antico e quello moderno. L’autrice fa mostra di conoscere molti miti e leggende del passato ancestrale tutte in qualche modo collegate tra loro. Esse spaziano dalle leggende mitologiche greco-romane, a quelle celtiche, a quelle egiziane, nonché a quelle indiane ed altri universi. La narrazione è un continuo turbinio di rimandi a storie antiche e moderne, tutte legate tra loro dall’inspiegabile ed indissolubile sentimento che lega tra loro uomini e donne, attraverso il medium delle anfore antiche, cioè: l’amore! Sullo sfondo viene raccontata la vicenda della distruzione della più bella e fiorente colonia romana: Pompei, adagiata sulle sponde del mare della regione  un tempo conosciuta come “Campania Felix!” Di più non voglio dire, né dei protagonisti, né della storia più in particolare. Sono sicuro, e ne menerei vanto, che molti appassionati della triste ed avvincente storia di Pompei,  degli scavi e dei ritrovamenti successivi alla sua devastante e toccante vicenda umana e paesaggistica, saranno mossi da curiosità rendendo impellente il loro bisogno di leggere il romanzo.
Mi complimento con l’autrice per l’abile intreccio di tante storie collegate mirabilmente ai due temi centrali: Pompei e l’Amore!
E’ un libro adatto per qualsiasi lettore e di qualunque età.

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