Lettera aperta
Spett.le dott.ssa Norma Naim, Dirigente del Dipartimento della salute e delle Risorse Naturali n. 52 Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema n. 05 Autorizzazioni ambientali e rifiuti Caserta – UOD 16. Le scriviamo questa lettera aperta, come donne ed uomini dell’Agro Caleno autonomamente e liberamente riuniti nel Comitato per l’Agro Caleno: no centrale a biomasse, per conoscere la Sua posizione e quella dell’Ente che rappresenta in relazione alla grave situazione ambientale del nostro territorio, da anni oggetto di speculazioni incessanti che ne hanno compromesso fortemente la vivibilità in nome di uno sviluppo tanto vorace quanto incapace di produrre un reale e duraturo miglioramento delle condizioni di vita per le popolazioni locali, ed oggi nuovamente interessato dal progetto di realizzazione di una centrale a biomasse ritenuta inutile e dannosa dagli abitanti del territorio, dalle amministrazioni comunali locali e dall’ASL che ha già espresso parere sfavorevole all’insediamento in sede di conferenza dei servizi. A tal fine facciamo alcune premesse, di seguito riportate, onde rendere chiaro il quadro della situazione.
La società Iavazzi Ambiente Scarl (colpita da un'interdittiva antimafia, da parte della Prefettura di Caserta con nota n.prot.1176/12.B.16/ANT/AREA 1^ del 21.07.2010, acquisita agli atti della Regione Campania al prot.0658660 del 03.08.2010 di informativa, sospesa in seguito dalla Regione Campania) a seguito di un finanziamento riconosciutogli nel 2013 dal Ministero per lo Sviluppo Economico, intende realizzare un impianto di trattamento delle biomasse da FORSU nel cuore dell'Agro Caleno, nel comune di Calvi Risorta (particelle nn. 5099 e 5101, foglio n. 20), a 500 metri dal parco archeologico dell'antica Cales, a 300 metri dalla discussa centrale Turbogas di Sparanise, in un’area denominata “Ex Pozzi”, dal nome dell’industria che insisteva fino ad alcuni decenni tra i comuni di Sparanise e Calvi Risorta.
Quello interessato dal progetto Iavazzi è un segmento territoriale già devastato dalla massiccia presenza di amianto e altre sostanze nocive, residui pericolosissimi della precedente lavorazione delle vernici e dei solventi della storica ditta Iplave che, proprio in quella zona, aveva la sua grande centrale di produzione.
La costatazione del degrado ambientale in cui vive l’area “ex Pozzi” è costata dall’ASL CE/2 (Dipartimento di Prevenzione UOPC ambito 4 di Capua, distretto sanitario 22), in data 19/05/14, la quale fa pervenire ai comuni di Calvi Risorta, Pignataro Maggiore e Sparanise, una comunicazione in cui dichiara parere negativo alla installazione ed all’esercizio della centrale a biomasse. Motivo del parere è l’analisi, da parte dell’ASL, delle relazioni periodiche di sintesi sui dati relativi alla qualità dell’aria elaborate dall’ARPAC sulla base delle rilevazioni delle centraline di monitoraggio poste sul territorio. Secondo tali rilevazioni esiste una condizione di criticità della qualità dell’aria proprio nella zona interessata dal progetto della Iavazzi Ambiente SCARL. Infatti, i dati evidenziano elevate emissioni di polveri sottili (particolato) ed ozono mentre la stessa azienda proponente riporta, nella scheda riassuntiva del progetto, un impatto di ‘media significatività negativa’ per l’atmosfera e la salute pubblica.
Inoltre, l’ASL si richiama ad uno studio effettuato dalla Seconda Università di Napoli nel maggio 2008 nel quale si evidenzia il superamento del limite consentito di emissioni di particolato, pericoloso inquinante che infesta pesantemente l’aria dell’Agro Caleno. A tal proposito, il Dipartimento di Prevenzione, sottolinea come la Iavazzi Ambiente SCARL non abbia implementato alcuno studio di ricaduta dei fumi che, al contrario, sarebbe doveroso in una condizione del genere.
Alle pesanti criticità sopra citate, si aggiunge la costatazione della presenza di significativi fenomeni di inversione termica che interessano l’area che vanno a completare il quadro di una preoccupante situazione di inquinamento ambientale e di pericolosità per la salute delle comunità locali.
In merito al suolo e sottosuolo del territorio circostante sono state accertate le seguenti criticità:
– il 14 maggio, l'Arpac – Dipartimento di Caserta ha certificato che le due centraline di rilevamento qualità dell'aria, poste al confine dei comuni di Calvi Risorta, Pignataro e Sparanise, hanno più volte registrato, nel corso del 2013, il superamento dei livelli di sicurezza per la salute umana. Già all'inizio del 2014, (sopralluogo del 15 gennaio) tecnici dell'Arpac avevano rilevato nell'area ex Pozzi/Ginori la presenza di fusti in cattivo stato di conservazione con il contenuto pericoloso spesso caduto sul terreno.
– sulle particelle immediatamente confinanti ad est con l’area, il Comune di Calvi Risorta nel 1998 ha fatto eseguire una indagine del sottosuolo dal dott. ing. Pietro Martino, commissionata con Delibera di G.C. del 25 marzo 1998 prot.126. A seguito di tale indagine, viene riscontrata una estesa area di discarica di rifiuti industriali di considerevole pericolosità per l’ambiente e per la salute. Tale discarica di rifiuti industriali inquinanti raggiunge profondità fino a -11,00 m dal piano di campagna con un notevole volume di abbanco;
– sulle particelle poste sul confine ovest ed in parte nord dell’area sussiste analogo esteso inquinamento, tanto che il Sindaco del Comune di Calvi Risorta ha emanato l’ORDINANZA di rimozione e smaltimento dei rifiuti N. 16 deI 13.05.2014, analogamente sollecitato con comunicazione prot. n. 5/44 del 04/04/2014, acquisita al protocollo dell’Ente al n. 4566 deI 08/0412014, del comandante della stazione carabinieri di Sparanise, ad oggetto: “Comunicazione notizia di reato ai sensi dell’art. 347 c.p.p. circa l’abbandono di rifiuti ad opera di ignoti con sequestro penale area Ex-Pozzi” con la quale, tra l’altro si comunica la necessità “[…] di attuare nel più breve tempo possibile, interventi di messa in sicurezza, di bonifica e ripristino ambientale[…]”
– nelle prossimità di dette particelle transita il Rio dei Lanzi, corso d’acqua dichiarato pericoloso per uso umano ed irriguo da una relazione dell’ARPAC del 2 aprile 2014, protocollo numero 984 e recentemente oggetto di Ordinanza sindacale n. 18 del 20/05/2014 con la quale si dispone il divieto di utilizzo per uso irriguo delle acque. Il rio si trova sul territorio di confine tra i Comuni i Pignataro Maggiore e Calvi Risorta, nelle immediate prossimità delle particelle oggetto d’intervento, e rappresenta appieno la critica situazione ambientale della zona;
– a seguito della realizzazione della vicina Centrale a turbogas e delle copiose quantità di acqua utilizzate per il funzionamento della stessa, nei comuni dell’Agro Caleno più prossimi (Sparanise e Pignataro) sono state segnalate forti carenza idriche per la fornitura della rete urbana di acque potabili;
– la Iavazzi Ambiente Scarl intende procedere alla realizzazione di un pozzo, il quale potrebbe arrecare danni irreversibili alla falda freatica, a causa dei pericoli d’infiltrazione e per la minaccia che la sua realizzazione intaccherà certamente il regolare rifornimento delle reti urbane di acqua potabile dell’Agro Caleno.
Nonostante le forti problematiche esposte finora, la società Iavazzi Ambiente Scarl intende procedere alla realizzazione dell’impianto. In particolare è stata avviata la procedura per l’insediamento di un tavolo di confronto in conferenza dei servizi presso la regione Campania. Un primo incontro è stato messo in programma per il 6 maggio 2014, però rinviato a data da definire in quanto l’azienda proponente era sprovvista della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che va rilasciata dalla commissione della Regione Campania.
A fronte del quadro poc’anzi tracciato, chiediamo di conoscere quali provvedimenti l’Ente da lei presieduto stia valutando di porre in essere in relazione soprattutto allo stato dell’inquinamento del territorio e ad una sua non più rimandabile bonifica. Chiediamo di conoscere le motivazioni della mancata partecipazione dell’Ente alla conferenza dei servizi svoltasi in data 06/05/2014.
Infine, avanziamo la formale richiesta di essere ricevuti allo scopo di poter ulteriormente approfondire la problematica, invitandola, fin da ora, ad esprimere parere negativo alla realizzazione dell’opera in tutte le sedi opportune a cominciare dalla prossima seduta della conferenza dei servizi durante la quale, al parere negativo già espresso dall’Asl e hai forti dubbi espressi dall’ ARPAC si affiancherà, secondo quanto annunciato, quello della nuova amministrazione di Calvi Risorta.