Il corteo storico della Real Colonia di San Leucio
Come da tradizione, lo scorso 4, 5 e 6 Luglio si è svolta a San Leucio la sagra delle cosiddette Pallottole, ovvero tipiche crocchette di patate dalle dimensioni delle vecchie munizioni per fucili, che affonda le sue radici in tempi remoti ed è nota alla maggior parte dei turisti grazie al famoso corteo storico del Belvedere.
In questi giorni a San Leucio sapori, profumi e colori si sono fusi prendendo per mano i turisti, accorsi in città per assistere all’evento, e portandoli agli splendori del regno di Ferdinando di Borbone e delle pregiatissime stoffe di San Leucio.
Lo scenario che si apriva agli occhi dello spettatore era di altri tempi, con figuranti vestiti di abiti d’epoca che hanno pazientemente atteso il momento per andare in scena, consapevoli dell’importate ruolo che stavano per ricoprire.
Trombe e tamburi rullanti hanno accompagnato il procedere lento e ritmato di tutti i partecipanti, i cui abiti riportavano alla memoria scene di un antico splendore, facilmente riconoscibili dal carattere delle stoffe di San Leucio fieramente mostrate da giovani donzelle figuranti.
E così, tra i tanti hanno sfilato il famoso architetto Collecini – celebre per aver collaborato con il grande Vanvitelli per imponenti strutture come la Reggia di Caserta e quella di Carditello, la Vaccheria e il noto Belvedere così come l’acquedotto che porta l’acqua alle cascate della Reggia – i caratteristici abiti Leuciani, la fabbrica della seta, i tipici musicisti popolari con le ballerine e il mangiafuoco, il prete e gli sposi della pentecoste, i maestri e i bambini della scuola normale, il re e la regina: tutti dettagli di uno stesso quadro che dipingeva usi e costumi dell’epoca borbonica.
Il suggestivo scenario di un’antichità ancora intrisa nelle mura di San Leucio, accompagnato dalle musiche del tempo, è iniziato su al Belvedere per proseguire poi fino in Piazza della Seta, intervallato solo dalla simbolica apertura dei cancelli ai forestieri.
Gli spettatori, in un’atmosfera unica e rapiti da quella realtà ormai passata ma così ben rappresentata, hanno seguito tutta la performance con foto e videocamere per immortalare quei momenti magici, potendo approfittare dei sorrisi disponibili dei figuranti che solo per qualche secondo uscivano dal personaggio per poi ricondurre i presenti nella realtà settecentesca del sogno borbonico.