Successo della manifestazione contro l’aborto, “9 ore per la vita”

La manifestazione contro l’aborto, “9 ore per la vita”, organizzata, sabato scorso 5 luglio, dal movimento No194, presso la clinica “Sant’ Anna” in via Roma 124 a Caserta, è stata un successo. Dalle 9 di mattina alle 17.30 di pomeriggio, sono stati distribuiti tremila volantini sotto il sole cocente. Quaranta persone, dalle 9.00 di mattina, ininterrottamente hanno testimoniato con la preghiera il loro dissenso contro l’aborto. Perché “il problema dell’aborto – ha detto il preside Paolo Mesolella, coordinatore provinciale del movimento No194- deve uscire dagli ospedali e dalle sagrestie per raggiungere la gente in mezzo alla strada”. Ed anche questa volta sono state soprattutto le donne a far sentire la loro voce davanti alla clinica Sant’Anna. L’evento si è svolto contemporaneamente in tutta Italia ed in particolare presso gli ospedali di Aosta, Torino, Genova, Milano, Trento, Vicenza, Trieste, Piacenza, Firenze, Perugia, Ancona, Padova, Roma, Campobasso, Pescara, Potenza, Foggia, Cosenza, Catania Cagliari e Caserta avvalendosi del sostegno delle associazioni  Alleanza Cattolica e Rinnovamento dello spirito. Anche d’estate quindi, il movimento No194, è ritornato davanti alla clinica Sant’Anna di Caserta per sensibilizzare i cattolici (e non solo) sul dovere morale, oltre che sociale, di difendere la vita dall’aborto. “Il nostro appuntamento – ha spiegato Mesolella – è particolarmente significativo se si pensa ai 6 milioni di concepiti  (secondo i dati ufficiali ministeriali) che non sono nati perché soppressi dall’entrata in vigore della legge 194. Un legge che d’altra parte non ha eliminato la piaga degli aborti clandestini che, solo in Italia sono oltre 30 mila all’anno. A dimostrazione del fatto che la legalizzazione dell’aborto non ha per nulla sconfitto la piaga della clandestinità, ma ha aggiunto ad essa, un altro male legalizzato. L’aborto, del resto non è privo di oneri per lo stato se si pensa che è gratis per le donne che devono abortire, ma costa anche 5 mila euro per i contribuenti. A pregare per la vita c’erano insegnanti, liberi professionisti e rappresentanti delle associazioni: il Preside Paolo Mesolella coordinatore casertano del movimento, Rita Madonna, Roberto Pugno e Tommaso Tartaglione di Alleanza Cattolica, Assunta Sabatino dell’AVO, Bruno Donatielo, Annamaria Formato, Francesca Fusco, Marina Cirelli, Giuseppe Biangardo, Alberto De Fallo, Jessica Perillo del Rinnovamento dello Spirito, Francesco Malmo, Rossella Lanna e numerose volontarie preveniente dalla Parrocchia “San Paolo Apostolo” di Caivano, “La volontà di testimoniare – spiega il preside Mesolella, non si può fermare, perché, come diceva don Oreste Benzi: ”Per far cessare gli aborti in tutta Italia: bisognerebbe andare a pregare in massa di fronte agli ospedali. Perché noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali”. Un appello quello di don Benzi che è stato colto dal nostro movimento il cui unico scopo è quello di difendere la vita umana dal suo concepimento fino alla morte naturale. Vorrei ricordare perciò sua eccellenza il vescovo mons. Pietro Farina che tanto aveva a cuore la nostra associazione, e che ci scrisse: “occorre tenere sempre vivo tra i fedeli il principio della inviolabilità della vita dal suo concepimento fino alla morte naturale secondo il volere di Dio, nostro creatore e Padre di ogni vita. Questo principio è perenne e sempre attuale e non potrà minimamente essere scalfito da nessuna legge umana”.

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