Marro e i CDS tornati da Fenestrelle per ricordare i martiri duosiciliani

“Da quando conobbi la storia dei soldati napolitani deportati a Fenestrelle” – ha affermato l’imprenditore sannicolese Fiore Marro, Presidente Nazionale dei CDS (Comitati delle Due Sicilie) – “ho provato il desiderio di dare loro la possibilità di essere ricordati e onorati per il loro alto senso dell’onore e per l’amaro scotto che hanno pagato. Nel 2008 l’associazione che curava la fortezza di Fenestrelle accettava la donazione di una lapide ad onore dei soldati borbonici e aveva indicato il centro della piazzaforte come luogo per il suo collocamento. Rimasi stupito” – ha aggiunto Marro – “mai mi sarei aspettato che i piemontesi potessero dare spazio al ricordo di quel particolare atto di violenza dell’uomo sull’uomo. La gioia di poter dare un monumento  ai nostri caduti, fu per i CDS e per gli altri movimenti meridionalisti un momento di gioia immensa. Nicola Zitara scrisse i versi della lapide: “Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa. I più morirono di stenti. I pochi che sanno si inchinano”. “La mia presenza a Fenestrelle” – ha aggiunto Marro – “la mia presenza quest’anno non era prevista, ma dopo l’incidente accorso a Duccio Mallamaci, che da anni organizza la due giorni che comprende appunto la visita al forte sabaudo per onorare i martiri soldati duosiciliani e una manifestazione a Torino contro l’orribile museo Lombroso, ho sentito l’obbligo di essere al fianco di chi aveva dovuto raccogliere il testimone lasciato da Mallamaci senza naturalmente la volontà di farlo. Siamo saliti dalla Campania in sette” – ha aggiunto Marro – “ed oltre il sottoscritto erano della partita Giovanni Precenzano, Nello Sicignano, Luigi Spinosa, Antonio Di Domenico, Ezio Spina arrivato da Barletta e da Roma Enrico Viciconte. I soldati sono stati onorati dalla presenza di un buon numero di Compatrioti. Nel mio intervento ho tenuto a precisare agli amici della fortezza di Fenestrelle” – ha sottolineato Fiore Marro – “che non è nostra intenzione essere presenti in questo luogo per polemizzare o per fare inutili diatribe ma solo per portare un fiore e recitare una preghiera per i nostri soldati fossero stati 4, 40 o 4000, ho ricordato loro che siamo tra l’altro costretti a fare questo lungo e dispendioso viaggio perché ancora oggi a distanza di 154 anni lo stato italiano che ci occupò manu militare è deficitario nel concederci un luogo, un sito dove anche noi possiamo almeno una volta l’anno portare il nostro contributo a quelli che consideriamo i nostri eroi i nostri Padri”.

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