Cos’é la Palestina? E come nasce Israele?

Il vero problema é quando le cose non si sanno o mancano le informazioni. Le guerre "Palestinesi" e Israeliane, che da decenni preoccupano il mondo, fanno parte di quegli argomenti in cui tutto tende ad essere relegato alla mera Religione. Le cause di fondo sono però più storiche che spirituali e riguardano più le scelte dei Governi Internazionali, che la propaganda di Dio. Il più grosso "misunderstanding" é cosa sia effettivamente la Palestina e cosa sia Israele. Va detto innanzi tutto che il termine "Palestina" non indica uno stato, ma un Territorio. Lo stesso che comprende Israele, la Giordania, il Libano, la Siria e lo Stato di Palestina, composto dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza.
Andando a ritroso nei secoli e considerando le guerre passate, si può studiare e verificare come si sia formato ogni singolo stato e in che modo molte aree siano state motivo di conflitto. Fino alla prima Guerra Mondiale, dove passò sotto alla dominazione Britannica, la Palestina (in cui vivevano già da secoli numerosi Ebrei) rimase sotto il dominio ottomano per oltre 400 anni. Nel 1917 l’Inghilterra espresse, attraverso la Dichiarazione di Balfour, il desiderio di creare nel territorio palestinese una sorta di focolare Ebraico (non uno stato!) che potesse riunire gli Ebrei che già abitavano in quelle terre e quelli sparsi nelle restanti nazioni del mondo. L’impatto fu imponente ed ebbe un grosso eco che si tradusse in un improvviso flusso migratorio di Ebrei in quell’area. Questo scatenò comunque del malcontento fra le popolazioni Arabe a cui la stessa Monarchia Inglese aveva in precedenza promesso (per l’aiuto prestato nelle Guerre Turco-Ottomane) la possibilità di creare uno stato indipendente e Arabo. La soluzione era già chiara : era essenziale poter creare due stati distinti e autonomi. Per oltre 30 anni però ci furono scontri ed episodi di violenza causati da intolleranza e mal contento, che non portarono (come oggi) a nessun risultato. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale,la situazione ebraica venne universalmente definita e chiarita. Una risoluzione Onu (la 181 del 1947) approvò il piano di “partizione della Palestina” da cui trasse la sua legalità lo Stato di Israele. Il piano non venne mai accettato dagli Arabi, che non crearono mai il loro Stato unito e indipendente. In quello stesso periodo il Mondo era venuto a conoscenza di un atto tragico : l’Olocausto, genocidio Nazista che portò alla morte oltre sei milioni di Ebrei. La nascita di Israele non poteva quindi prescindere da questo. E nonostante si trattasse di due “questioni storiche” totalmente differenti, l’approvazione attraverso il silenzio-assenso degli stati continentali, si è sempre legittimato in una sorta di “risarcimento” a un popolo che per anni è stato perseguitato sotto gli occhi di tutti.

La Palestina è quindi un territorio immenso formato da più stati, più culture e più religioni. E’ un’area governata da diverse “parti interessate” che muovono le pedine più per interessi personali che sociali. E’ un luogo dove si può davvero sperare che un bambino Arabo giochi insieme a un bambino Ebreo. Ma non fino a quando le cose non verranno messe in chiaro e fino a quando la politica del Terrorismo, del Potere accerchiato e dell’Individualità avrà in mano le redine del comando. Non si può banalizzare tutto nella religione.

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