Torna l’ipotesi del condono edilizio

"Il voto di ieri in Campania non è altro che l'ennesimo tentativo – o l'ennesima illusione – di poter fare rientrare nel condono edilizio immobili che non ne hanno i requisiti e che attendono ancora l'evasione delle pratiche da parte dei comuni".
Così Vittorio Cogliati Dezza e Michele Buonomo, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, sul maxiemendamento del presidente Caldoro.
"Ora, visto che con il condono del 2003 hanno fallito, i sostenitori degli abusivi ci riprovano con quello del 1994, che fu tra tutti quello più ‘generoso’, e permise di sanare immobili anche in aree sottoposte a vincolo.
Riteniamo che le modifiche alla Legge regionale 10/2004 non siano di fatto utili a consentire di allargare le maglie di quella legge ad abusi che ne erano esclusi, se non addirittura che siano passibili di incostituzionalità. E per questo chiediamo al Governo nazionale di impugnare la Legge, anche solo per i profili che mettono in discussione la tutela ambientale e paesaggistica e il rischio per l'incolumità dei cittadini. Legambiente sarà in prima linea affinché anche questa prova di forza si concluda con la riaffermazione del diritto che si cerca di aggirare. L'impressione  – conclude la nota – è che si tratti ancora una volta di uno spot elettorale, un provvedimento degno dei peggiori azzeccagarbugli, per garantire ai politici campani consenso conquistato a danno della legalità e sicurezza".
 

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