Marina Rei a Radio Club 91
"Allevate generazioni di musicisti come hanno fatto i miei nonni, non perdete mai la creatività per inseguire gli stereotipi musicali". Così Marina Rei ai microfoni di Radio Club 91 in occasione della presentazione del suo nuovo album "Pareidolia (come scovare un volto umano in una nuvola o nel profilo di una montagna. Trovare i lineamenti di qualcuno o qualcosa nella realtà di tutti i giorni, che forse vorremmo diversa): un album che non doveva essere mio, nato per caso con Giulio Favero". Il titolo del nuovo disco in uscita il prossimo 30 settembre per la sua etichetta Perenne, con distribuzione Universal promette ritmi energetici e soprattutto "indipendenza sonora" se la cantautrice ammonisce: "I talenti ci sono ma ormai é abitudine sentire la frase bello il pezzo ma nn é un personaggio. Allora dico la musica non è musica se si fanno scelte in base ai personaggio". Dopo aver lavorato per il precedente disco “La conseguenza naturale dell‘errore” (2012) con alcuni dei nomi più interessanti della nuova generazione di songwriters italiani (Pier Paolo Capovilla, Andrea Appino, Paolo Benvegnù, Riccardo Sinigallia), questa volta Marina Rei ha deciso di affidare la produzione del suo nono lavoro in studio a Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, Il Teatro degli Orrori). Una collaborazione nata negli ultimi due anni – quando il musicista e produttore aveva remixato il singolo “E mi parli di te” con il suo progetto elettronico Off Muziek – e continuata con alcune incursioni di Marina nei live de Il Teatro degli Orrori. “Pareidolia” vede Favero mettere a disposizione la sua esperienza di artigiano e alchimista dei suoni per un disco dall‘indole rock ma con alcune importanti deviazioni sonore. Un lavoro dove le chitarre e il pianoforte hanno ampio spazio accanto alla consueta palpitante presenza della batteria suonata da Marina e in un episodio dal padre Vincenzo Restuccia, storico batterista della musica italiana già al lavoro con Ennio Morricone, Nicola Piovani e Fabrizio De André. Il risultato è un disco nel quale Marina Rei spoglia di ogni orpello l‘orizzonte emotivo di canzoni frementi e intense. Dove amore, disincanto, speranza e vitalità riecheggiano in liriche spesso dirette, che quando utilizzano immagini e metafore non lo fanno per celarsi ma per rendere ancora più immediato e pulsante quello che vogliono dire. Tutto ciò all‘interno di una tracklist che passa da tensioni elettriche che sembrano non mollare mai la presa (l‘iniziale “Avessi artigli”, “Sole”), sino a ballad dalla curvatura melodica dolceamara (“Del tempo perso”, “Fragili”). Mentre la title-track vede la collaborazione del rapper Zona MC e ancora una volta di Off Muziek. Infine, a chiusura del disco, Marina Rei torna a rileggere come già in passato un grande brano dell‘“altra” musica italiana. Questa volta è il turno di “Annarella” dei CCCP, proposta in una versione decisamente lunare. Una bolla di luce che in un disco come “Pareidolia” diviene una specie di grande sigillo emozionale.
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