La Contaminazione Felice

«Caserta città aperta». Questa la provocazione messa in campo dal progetto «La Contaminazione Felice», iniziativa voluta dal Comune di Caserta – sotto la direzione artistica di Patrizio Ranieri Ciu – in occasione della terza sessione del Forum Universale delle Culture, «Urban Thinkers Campus: The City We Need» organizzato dall’agenzia UN Habitat.
Sei incontri, sei importanti domande in cinque diversi luoghi della città. Si parte il 25 settembre, presso il Teatro Comunale «Costantino Parravano» con Amare senza essere amati è amore? per, poi, proseguire l’11 ottobre con Perché conoscere chi non conosci? presso il Centro Sant’Agostino. Il 24 ottobre, presso la Sala Consiliare del Comune di Caserta è la volta di Chi risveglia la Città? Noi come vogliamo Caserta? per giungere, poi, il 31 presso la Biblioteca Diocesana con Quale coscienza ha Dio?. Penultimo incontro alla Biblioteca Comunale «Alfonso Ruggiero» il 14 novembre con Giustizia e pregiudizio: quale limite ha la libertà? e conclusione ancora al Teatro Comunale, il 28 novembre, con ISIS, il nuovo terrore. Come giustificarlo?.
    La proposta è quella di promuovere e valorizzare tutte le idee – nessuno escluso! – attraverso un percorso di confronto e riflessione che, ribaltando il senso, solitamente negativo, di contaminazione, ne avvalori, piuttosto, quella sensazione di contatto immediato ed inaspettato tra posizioni diverse. In questo modo, chi si appresta ad affrontare, in prima persona, questa particolarissima esperienza contaminativa, non potrà non uscirne felice, ricco di una nuova conoscenza.
    La contaminazione felice tende ad introdurre un principio sociale innovativo: affrontare ogni diversità in modo puramente costruttivo. L’elemento focalizzante è la consapevolezza: andare incontro, coscienti, ad ogni forma di contaminazione, anche la più drammatica, non può che renderla felice, perché, passo dopo passo, la divergenza di opinioni, comportamenti e principi trasforma lo scontro in incontro e, per osmosi, ognuno si trova consapevolmente a camminare avendo «altri» al proprio fianco. È un percorso evolutivo lungo e complesso che va però avviato lontano dalle miserie quotidiane dei telegiornali ma attraverso semplici confronti su tematiche profonde che magari riveleranno il filo conduttore dell’attuale realtà sociale. Enigma, questo, che si intende svelare al termine del primo percorso di incontri.
    Per la prima volta è possibile partecipare in prima persona ad un evento territoriale del genere. Basta scrivere un testo, intervenire prenotandosi oppure registrando un breve video (informazioni su www.contaminazionefelice.it o Facebook «La Contaminazione Felice»). Gli incontri si avvarranno, oltre che di alcune delle migliori firme cittadine che man mano aderiscono, della qualificante presenza del prof. Falvio Quarantotto come moderatore. L’animazione artistica è affidata ai giovani attori del Teatro Stabile di Innovazione della Città di Caserta «Fabbrica Wojtyla».
L’iniziativa tende anche a raccogliere le intuizioni delle diverse esperienze e ricerche di vita locali. Le riflessioni che verranno argomentate durante gli incontri, intese come intuizioni aperte su ogni tema proposto, hanno funzione sia di stimolo alla discussione che di riferimento all’approccio della scrittura. In termini diversi, con forme alternative, parlando di contaminazione felice parliamo di un’unica formazione, quella di tutti noi, nessuno escluso. Ma non è, e non sarà mai, un fenomeno di massa.
Tema forte per il primo incontro sarà l’Amore e l’Amare e le sue contraddizioni. Amare è il verbo universale che comporta «l’altro», chi viene a me e verso chi vado. Ma non c’è un limite all’amore? Non c’è un limite all’amato? Il sentimento si confonde con la realtà e nasce l’ibrido dell’amore quotidiano, quello di ogni giorno che fa vivere possessi come ossessioni, che fa nascere concetti come concessioni, che rende schiavi convinti di essere liberi, che libera le convinzioni dalle schiavitù. Amare senza essere amati è Amore? Se si è dolore, se no è languore. Questi i primi passi di una domanda prima: lo scopo, come nelle premesse, è la contaminazione felice.

                                        

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post