Demansionamento: condannata INDESIT

Veniero Adriano Fusco – La FIM CISL di CASERTA esprime soddisfazione per la notizia della condanna di INDESIT spa da parte del Giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Flora Vollero.  Il comportamento di INDESIT, che aveva relegato un dipendente a svolgere compiti semplici e ripetitivi di montaggio viti nelle lavatrici dopo che per molti anni aveva, invece, condotto una locomotrice ferroviaria per il trasporto merce dallo stabilimento alla stazione delle Ferrovie dello Stato, è stato dichiarato illegittimo.
Il sindacato dei metalmeccanici di Terra di Lavoro, dopo aver ascoltato le proteste del proprio iscritto, mortificato dal demansionamento, ne ha affidato l'assistenza legale al giuslavorista Domenico Carozza, le cui tesi sono state accolte dal magistrato.
Il giudice ha infatti riconosciuto il diritto del lavoratore a essere adibito ai compiti per cui è stato assunto o a compiti superiori a quelli cui è stato assegnato. Non rispettare tale diritto comporta la condanna del datore di lavoro a reintegrare il lavoratore nelle mansioni legittime e a risarcirgli i danni.
Il demansionamento, secondo il giudice, era evidente nella notevole differenza riscontrata tra compiti che richiedono addestramento professionale, il conduttore di motrice ferroviaria con certificato di abilitazione, ad esempio, e altri di elementare avvolgimento viti.
“Qualità e sicurezza della prestazione lavorativa – secondo Nicodemo Lanzetta, segretario generale FIM CISL di Caserta – sono diritti fondamentali cui il nostro sindacato non ha mai rinunciato. Continueremo a difenderli in ogni sede, comprese le aule di giustizia”.    
“Si tratta – ha aggiunto l’avvocato Carozza – del riconoscimento di un diritto di enorme importanza che dalla prestazione lavorativa si trasferisce alla dignità personale del lavoratore. Ogni dibattito e discussione nell’ambito di qualsivoglia riforma del mercato del lavoro non può non tenerne conto”.
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