Come scendere dal letto di Procuste
(da Dizionario dei modi di dire – Corriere.it – essere sul letto di Procuste – Provare forte disagio in quanto obbligati a mantenersi, in un'azione o simili, entro limiti molto ristretti, e quindi avere poca libertà di movimento, poco spazio di manovra. Anche trovarsi in una situazione pericolosa in cui basta un movimento sbagliato per trovarsi in serie difficoltà. Oppure, soffrire di una situazione che obbliga alla costrizione o all'inazione.ndr)
Ecco 7 regole per scendere dal letto di Procuste salvando vita, onore, dignità, e ritrovare la libertà
Quasi la totalità del pianeta è governata dai degni discendenti di Procuste, anche Renzi e Berlusconi sono geneticamente suoi cloni, e non metterei la mano sul fuoco per gli altri del club del privilegio. I politici di sanno molto bene che stereotipi e pregiudizi sono comodi mezzi per ridurre la complessità del mondo entro modelli semplificati e “tascabili”, autorizzandoci a eliminare ogni sforzo per accrescere la nostra conoscenza: e la loro applicazione la riscontriamo quando parliamo di nazioni, razze, sesso è pressoché sistematica, Come Procuste i potenti del pianeta cercano di riempire il letto sottoponendo i popoli-vittima a trazione tendendo a ridurre la conoscenza a modelli preconfezionati e standardizzati, e la vita e la visione del mondo in poche e nette idee, nelle quali non c’è posto per l’incertezza, e i popoli, schiacciati, tesi, stirati da questo modo di pensare che ci vede tutti omologati da uno spietato conformismo, non si accorgono della diffusa ed inquietante volontà di restaurazione politica, plaudono al cattivo gusto, alla volgarità dilagante, al trionfo di nani e ballerine sul carro del vincitore di turno. L’analisi critica della società e dei suoi conflitti non li appassiona, prevale la stanchezza e l’incapacità di immettere nel circuito culturale, politico e morale risorse e idee nuove. A farla da padrone è il revisionismo. Persino la solidarietà si ritrova ad essere “misurata” sul letto di Procuste, dimenticando che esistono per tutte le persone e per tutte le nazioni diritti inviolabili, inalienabili, universali, che non possono essere disconosciuti quasi fossero parametri di valutazione sorpassati. Convogliare le energie unicamente verso la ricerca della sicurezza significa non riconoscere l’inatteso, significa accanirsi ad ingabbiare ogni novità, quasi fosse la vita un puzzle in cui ogni tessera ha il suo spazio già definito, in una parola equivale a non accogliere l’altro diverso da noi. Immobilizzati come sono buona parte degli uomini su un immaginario letto di Procuste riconoscono come dominante un’unica visione di vita, quella che travolge giustizia e legalità, che mette a tacere l’indignazione, che impone il silenzio ed abitua all’assopimento etico. ……Nella mitologia greca classica, Procuste (dal termine greco , Prokroustês, che significa "lo stiratore"; ) è il soprannome di un brigante greco di nome Damaste (o anche Polipèmone) che, appostato sul monte Coridallo, nell'Attica, lungo la via sacra tra Eleusi e Atene, aggrediva i viandanti e li straziava battendoli con un martello su di un'incudine a forma di letto scavata nella roccia o metallica. I malcapitati venivano infatti stirati a forza se troppo corti, o amputati qualora sporgessero dal letto. Damaste fu sconfitto e ucciso da Teseo che lo incontrò mentre si recava da Atene a Trezene; egli lo costrinse allo stesso supplizio che imponeva alle sue vittime. Con la locuzione letto di Procuste o "letto di Damaste", derivata da questo mito, si indica il tentativo di ridurre le persone a un solo modello, un solo modo di pensare e di agire, o più genericamente una situazione difficile e intollerabile o una condizione di spirito tormentosa.
ECCO COME I POPOLI (E I SINGOLI CITTADINI) POSSONO SCENDERE DAL LETTO DI PROCUSTE SENZA FARSI MALE: mai avere paura di cambiare idea. Una caratteristica che presentano le persone che raggiungono i loro obiettivi è quella di non mantenere una posizione quando si dimostra inadeguata, oppure è evidente che non porterà a buoni risultati;
sottoporre gli eventi a un attento esame critico, separando sempre i fatti dalle opinioni;
evitare l’uso sistematico dell’induzione come mezzo per formarsi un’opinione. Utilizzare poche informazioni e casi specifici e per definire leggi o regole di carattere generale può portare, e porta spesso, a errori grossolani;
concentrarsi su ciò che è ignoto più che su ciò che conosciamo. Ciò che non conosciamo è in grado di influenzare il corso delle cose in modo profondo ed è per questo che merita la nostra attenzione;
essere consapevoli della propria ignoranza. Sì, siamo profondamente ignoranti anche nelle materie delle quali ci riteniamo esperti: riconoscerlo ci aiuterà ad affrontare meglio il punto precedente;
riconoscere il ruolo giocato dalla casualità. Ad esempio scambiare la fortuna per bravura e attribuire gli insuccessi alla sfortuna può avere effetti distruttivi;
combattere pregiudizi e luoghi comuni: prima di tutto dentro di noi.
Se hai l’impressione che abbia dimenticato qualcosa sentiti libero di commentare e integrare l’elenco. Il mito ha un aspetto che probabilmente l’istinto di conservazione ci porta a ignorare: e cioè che vestiamo contemporaneamente i panni sia di Procuste sia della vittima. Ma scendere dal letto di Procuste si può e rappresenta solo una scelta individuale oppure organizzativa.
(da Tibicon e wikipedia, e La Fonte di Annamaria Mastropietro)
Parti di questo articolo sono state riprese da: http://www.tibicon.net/2012/07/le-7-regole-per-scendere-dal-letto-di-procuste.html