Recensione al romanzo: ”Il corpo umano” di Paolo Giordano
Mi appresto a scrivere una breve recensione dell’ultimo romanzo che ho letto dal titolo: ”Il corpo umano” di Paolo Giordano, edito dalla Mondadori nella collana ”Scrittori italiani e stranieri”.
Il titolo potrebbe trarre in inganno, in effetti, l’autore attraverso il linguaggio del corpo ha inteso mettere a fuoco le reazioni del nostro fisico allo stress provato dalle difficoltà dei rapporti non solo tra genitori e figli ma, anche quelli che intercorrono tra le persone nelle loro più svariate relazioni sociali. Nel romanzo viene raccontata la storia di un fratello e di una sorella, che sono i protagonisti principali del libro. Lui è arruolato nell’esercito con il grado di tenente medico, lei è sposata ad un uomo che non ha mai amato, pur tuttavia ha deciso di condividere la sua vita con lui pur di lasciare la sua famiglia. Il nocciolo della problematica presentata dall’autore è il rapporto tra genitori e figli. I due fratelli per motivi diversi, che non sto a riassumere per non togliere il piacere della lettura a quel lettore che dopo avere letto queste mie poche righe volesse intraprendere la sua lettura, sperimentano un rapporto conflittuale con i genitori. Il dissidio diviene tanto forte per la sorella, che ad un certo punto, prima del matrimonio, taglia completamente ogni rapporto con la sua famiglia. Dopo di ciò, il fratello decide di arruolarsi nell’esercito pur in possesso di una laurea in medicina con ampie possibilità di impiego in ambito civile, oltretutto, decide di fare domanda per essere inviato in missione in Afghanistan. Ciò che io ho tratto dalla lettura di questo romanzo è che all’interno della famiglia si scatenano tutte le dinamiche di amore e odio insite in un rapporto così complicato. In teoria ogni individuo dovrebbe trovare all’interno della propria famiglia ed in special modo con i genitori, una relazione di reciproco amore e comprensione. Invece, così non è in molti casi, quando capita ciò la vita di un essere umano è rovinata per sempre, almeno secondo il mio punto di vista. Attraverso le vicende dei due protagonisti, raccontate con continui flash back, principalmente dalla narrazione dei fatti che riguardano il fratello, il lettore è proiettato all’interno di una dinamica conflittuale, in cui si evince che entrambi, sia il fratello che la sorella, non hanno mai raggiunto la piena maturità psichica propria di un uomo e di una donna. Ciò è dovuto, sia nel romanzo esaminato, ma anche nella vita reale, all’inadeguatezza dell’essere genitori. Per ogni coppia di esseri viventi sulla faccia della terra è difficile crescere i propri figli, però, io credo che per gli esseri umani sia incommensurabilmente molto più difficile di qualsiasi altro essere vivente. Il romanzo si presta a diverse chiavi di lettura, io non ne proporrò alcuna, dico solo che chi è interessato a penetrare in profondità i problemi connessi ad un corretto rapporto tra genitori e figli, non può non trovare interessante affrontare la lettura di questo romanzo. Il libro è indicato per qualsiasi tipo di lettore.