Politica in America Latina: Venezuela

La prospettiva di una situazione planetaria non più retta, prevalentemente, da un'unica superpotenza, quella statunitense, è resa, certamente, meno lontana dall'emersione di diversi Paesi ed aree geo-politiche, che stanno acquistando maggiore peso sul piano politico-sociale, ed, in generale, economico. Tra queste aree stanno assumendo un ruolo più marcato, in particolare, l'India, la Cina, il Sudafrica e numerose porzioni delle terre latinoamericane… Concentrando l'attenzione proprio sul continente latinoamericano, è importante tenere presente ed analizzare il ruolo centrale svolto dal Venezuela, negli ultimi anni, ed anche attualmente..lungo la via tracciata dal presidente Hugo Chavéz, e con l'attuale presidente Nicolàs Maduro… Un tempo uno dei Paesi più poveri dell'area, nonostante la presenza di risorse petrolifere, a causa di una iniqua distribuzione delle ricchezze, il Paese, con le radicali riforme dei mandati di presidenza di Chavez, aveva cambiato rotta: il nazionalismo di sinistra (secondo alcuni, però, con caratteristiche che andavano oltre i tradizionali concetti di destra e di sinistra),  socialista bolivariano (cioè tendente all'unità d'azione con altre nazioni latinoamericane, sull'esempio del condottiero ottocentesco per l'indipendenza Simòn Bolìvar) aveva portato ad una intensa critica ed azione rispetto alla globalizzazione capitalista neoliberista… Tra i principali provvedimenti vi erano stati, infatti, l'accentuarsi della lotta all'analfabetismo, l'aumento di circa il doppio degli stipendi degli insegnanti, la nazionalizzazione del petrolio venezuelano, l'investimento nella ricerca scientifica, l'abolizione del latifondo, la creazione di una banca popolare con crediti agevolati, tenuti bassi per favorire le classi sociali più povere…  Oltre alla politica interna, che lo aveva fatto considerare da molto un rivoluzionario, in nome della giustizia sociale, un altro aspetto essenziale della politica venezuelana bolivarista si era registrato a proposito dei rapporti con l'estero: in particolare, con le relazioni di amicizia con Paesi in contrasto con l'imperialismo di Washington: tra questi, soprattutto l'Iran, Cuba, la Libia di Gheddafi…a quest'ultimo, più volte Chavéz aveva offerto asilo politico, durante l'aggressione NATO del 2011… Un altro episodio di profonda importanza vi era stato con l'espulsione dell'ambasciatore dello Stato ebraico, nel 2009, in seguito al devastante aggravarsi delle violenze militari israeliane contro la popolazione indigena palestinese… Tra 2008 e 2009, del resto, vi era stata l'offensiva dell'esercito ebraico contro la Striscia di Gaza, che aveva provocato, in meno di un mese, il decesso di 1343 palestinesi… Considerando infamie tali politiche, il governo di Caracas aveva così deciso, in quel periodo, tale misura…più o meno nello stesso periodo, un leader israeliano, Avigdor Lieberman,  di una formazione di destra, Yisrael Beitenu, aveva ignobilmente dichiarato: "Gaza è da cancellare dalle mappe con una bomba atomica, come hanno fatto gli americani con Hiroshima e Nagasaki", mentre un altro ministro israeliano affermava: "Quando emergeranno le enormi distruzioni della Striscia di Gaza, non potrò più andare ad Amsterdam per turismo, ma solo per comparire davanti al Tribunale internazionale dell'Aja"…Del resto, gli ideali del movimento bolivarista venezuelano erano sempre andati oltre il tema, pur ritenuto prezioso, della solidarietà per sostenere l'indipendenza politico-economica delle nazioni latinoamericane, per cui si ampliavano a prospettive ancora più ampie… Ad esempio, lo stesso Chavéz, già in precedenza, aveva affermato, durante un discorso all'ONU nel 2005: "Simòn Bolìvar, padre della nostra Patria, e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità". Pur accusato di autoritarismo populista dalla componente conservatrice e di opposizione, anche per avere aumentato la possibilità temporale di essere rieletto, dunque, Chavéz (che subì anche qualche tentativo di golpe), fu, per larga parte della popolazione venezuelana un "libertadòr", cioè un liberatore dalle catene dell'oppressione sociale legata alla povertà. La sua stessa storia personale dava l'idea di rimarcare l'identità stessa di tanta parte di quella nazione latinoamericana: di origini amerinde (indios sudamericani), ed afro-ispaniche, Chavéz era immerso in quel crogiolo espresso dalla cultura creola…. Laico nelle sue posizioni di governo, era, però, personalmente un credente cristiano cattolico, vicino soprattutto alle posizioni di grande apertura riformistica della Teologia della Liberazione… Dopo il suo decesso, avvenuto nel 2013 a causa di un grave male (un tumore che da un certo tempo ne aveva segnato la salute), il Venezuela, con il suo successore, l'avvocato, Nicolàs Maduro, continua sulla linea del socialismo bolivarista, da alcuni definito, oramai, "chavismo", per la netta caratterizzazione con cui lo stesso Hugo Chavez lo aveva plasmato… Non mancano, tuttora, le difficoltà nel portare avanti tale linea programmatica: numerose sono state le interferenze, soprattutto ispirate dalla politica statunitense, in modo diretto ed indiretto, che hanno soffiato sul fuoco dei conflitti sociali del Paese…ciò sia riguardo il passato, con i tentativi di supportare colpi di Stato (in Venezuela non diversamente che in molti altri luoghi dell'America Latina), che in tempi più recenti, secondo una strategia multiforme… Risale solo all'ottobre 2014 uno degli episodi più tristi ed infamanti: l'assassinio di un membro del Parlamento di Caracas, oltre che del partito di governo, e della compagna, torturati ed assassinati a coltellate… Notizia accolta con un eloquente silenzio da parte di una porzione significativa della stampa internazionale. Le vittime erano l'avvocato Robert Serra, il più giovane membro del Parlamento del Venezuela, molto celebre ed amato per la sua dialettica in difesa degli oppressi, e, appunto, la sua compagna, di vita e di ideali, Maria Herrera. Da molti indicato, per il futuro, come un possibile "nuovo Chavez", Serra, nato in una famiglia povera, era particolarmente impegnato in inchieste sulla criminalità, anche di origine straniera, nel Paese… criminalità spesso utilizzata in quanto manovalanza da politici deviati, per ostacolare in modo delittuoso i tentativi di riforme radicali nella società… Lo stesso ex presidente colombiano, Ernesto Samper, ha, al riguardo, affermato: "Questo crimine è la prova delle infiltrazioni di paramilitari colombiani in Venezuela". Diverse migliaia di cittadini avevano accompagnato, con fiori e lacrime, le bare dei due sventurati giovani, consapevoli anche della circostanza che tutti gli elementi al riguardo portavano a pensare che quel crimine fosse stato da tempo pianificato…e che, se le vittime fossero state rappresentanti dell'opposizione venezuelana, il risalto internazionale sarebbe stato nettamente maggiore… Robert Serra, comunque, proprio pochi giorni prima del suo assassinio, aveva denunciato, senza giri di parole, i piani destabilizzanti attribuiti ai paramilitari colombiani in Venezuela; risaliva a poche settimane prima, infatti, l'espulsione, decisa dall'attuale presidente della Colombia, Santos, di un giovane tramite con i paramilitari colombiani, Lorent Saleh, il quale si era organizzato con questi ultimi per organizzare, secondo la sua stessa ammissione, l'assassinio di 20 esponenti del governo venezuelano, per rovesciarlo, e favorire vari politici dell'opposizione di Caracas. Saleh era stato anche filmato in un video, nel quale veniva ripreso con l'ex presidente della Colombia, Alvaro Uribe,accusato anche dal Senato colombiano di essere stato favorito da colui che era un tempo  a capo del mercato della droga nella nazione sudamericana: Pablo Escobar, già dietro il proliferare di milizie paramilitari a Bogotà e nel resto del Paese… Insomma, la situazione che il nuovo leader venezuelano, l'avvocato Nicolàs Maduro, sta affrontando, in politica interna, riguardo l'aspetto economico-sociale, oltre che nello scenario estero, rimane complessa ed intricata, date anche le posizioni scomode assunte spesso dal governo di Caracas, inviso alla CIA, e spesso vittima, conseguentemente, anche di sabotaggio economico…ciò anche per le posizioni di politica internazionale, più volte ribadite: ad esempio, nel caso dei recenti, pesantissimi attacchi dell'esercito ebraico contro la Striscia di Gaza, tra giugno ed agosto 2014, che hanno fatto scempio di quella terra martire, e strage di palestinesi, circa 2000 dei quali deceduti in quella nuova, immensa tragedia… Tornando alla situazione più attuale del Venezuela, insomma, interessi economici riguardanti l'ambito petrolio del Paese, e strategie geopolitiche divergenti, s'intrecciano nel determinare l'intensa, ed a tratti drammatica, realtà venezuelana del momento. Rimane difficile potere formulare ipotesi molto probabili sul futuro del Paese: rimane, però, assolutamente plausibile che si tratti di una nazione non più "in margine" come un tempo, ma che, unitamente ad altre nazioni dell'America Latina, la fioritura di iniziative culturali e sociali, anche auto-organizzate, possa continuare ad emergere, nonostante le difficoltà provenienti dall'interno e dall'esterno, e possa favorire la ricerca di una nuova, e migliore, strada verso il futuro.

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