“Pecunia” per “Money”: così i Pink Floyd diventano latini

“Money” ha sempre la stessa melodia vocale, ma è tradotto in “Pecunia”. Si è mosso qualcosa a Ferrara, per dimostrare che il latino in un certo qual modo non sia definitivamente morto; non più soltanto in forma di passi tratti da Cicerone o Seneca, o “certamen” dedicato ai migliori giovani traduttori liceali. Stavolta la lingua dei Romani ha addirittura incontrato il progressive rock dei Pink Floyd, nel progetto tutto emiliano della cover band Fint Floyd: oltre ad avere ottenuto il “placet” degli stessi membri della band londinese, dagli stessi il progetto, in uscita a novembre, è stato innanzitutto sottoposto ad un attento lavoro di revisione testuale. Come, insomma, nei capolavori “The dark side of the moon” e “Wish you were here” la sperimentazione musicale, gli arrangiamenti, le trame sonore sono un totem eretto con attenzione miratissima, ora la lente è stata posta sui testi per non smentire la cautela espressiva floydiana; David Gilmour, Roger Waters e soci hanno voluto accertarsi, dunque, che la veste testuale latina fosse fedele con ogni scrupolo alle parole originali. La rivisitazione in lingua classica, disponibile dal prossimo mese, riguarderà in forma integrale l’album capolavoro del 1973, “The dark side of the moon”; e se il titolo inglese è con ovvietà tradotto in “Occulta lunae pars”, molto più travagliati sono stati i cantieri di trascrizione dei singoli brani, come nel caso di “Time”, per il quale si è tenuta una prolungata tenzone tra i musicisti britannici e i loro omologhi emiliani. E a Ferrara, dopo l’uscita dell’album, “Occulta lunae pars” verrà svezzato dal vivo. Bisognerà verificare se, dopo “Money, get away, get a good job with more pay”, la stessa cantabilità e lo stesso magnetismo musicale si riprodurranno con “Pecunia, abi novum melius opus suscipe”. In questi casi, il giudizio è assoluto appannaggio del pubblico che emetterà la sentenza di accoglimento e deciderà se il latino debba sopravvivere anche in forma di rock progressivo.

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