Verso il Divorzio Breve. Passerà la Legge?

Il Decreto Legge 132/2014 (che sarà votato nei prossimi giorni per essere convertito in Legge) sembra essere una vera e propria Rivoluzione nell’ambito dei Diritti Civili. Introduce infatti norme alternative alla risoluzione delle controversie per evitare di passare di fronte al Giudice. Le “cause” (a parte quelle inerenti al lavoro, alla previdenza sociale e ai diritti indisponibili) potranno essere trasferite di fronte a un arbitro o regolate attraverso la presenza degli avvocati. La normativa renderebbe più veloce il sistema della giustizia e si avvicinerebbe al modello di Common Law, incidendo anche sulle cause di Separazione e di Divorzio. Anche in questi casi infatti, non sarà più necessario andare davanti a un Giudice, ma si potrà utilizzare una sorta di “negoziazione assistita” da parte dei reciproci avvocati, oppure procedere di fronte a un ufficiale di stato civile come il Sindaco o chi lo rappresenta. Il testo di conversione del Decreto, che sembra ormai alle battute finali, prevede procedure dinamiche ed estremamente schematiche. Per decretare lo scioglimento del matrimonio attraverso la mediazione di un legale, quest’ultimo dovrà redigere un patto e farlo firmare ai coniugi per poi trasmetterlo entro dieci giorni all’Ufficiale di Stato Civile. Per procedere direttamente dall’Ufficiale di Stato Civile e formalizzare l’accordo, i coniugi non devono avere figli minori e avranno a loro disposizione trenta giorni per gli eventuali ripensamenti. In presenza di figli (minorenni, maggiorenni non economicamente autosufficienti o portatori di handicap grave) rimane necessario il passaggio davanti al Giudice a meno che non si tratti una rottura consensuale. Il Decreto non inciderà invece sulle tempistiche. Il tempo che intercorrerà fra la separazione e il divorzio sarà invariato e quindi di tre anni. Gli esperti parlano dell’approvazione del “Divorzio Breve” come di una mera formalità. La speranza è che la proposta passi ufficialmente e che non vengano ritirati gli emendamenti. A preoccupare è la parte ultracattolica del Parlamento, ovvero il nuovo Centro Destra di Alfano e Giovanardi. L’Italia avrebbe bisogno di questa evoluzione procedurale. Ma ormai è noto : le ideologie e gli interessi personali vengono sempre al primo posto. Anche quando a farne le spese sono i Cittadini.

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