Sanità Italiana terza al mondo: Vera efficienza nel sistema o stile di vita?

La nota azienda di Newyorkese Bloomberg ha stilato quest’estate la classifica annuale della situazione sanitaria nel mondo. Secondo la "Most Efficient Healt Care 2014” l'Italia sarebbe arrivata al terzo posto (dopo Singapore e Hong Kong) slittando di ben tre posizioni rispetto lo scorso anno. La classifica mette in graduatoria solo paesi con almeno cinque milioni di abitanti e basa la sua valutazione su alcuni parametri come la vita media delle persone (che vale il 60% dell’indice), il costo delle cure sul Pil e le spese mediche totali pro-capite. L’aspettativa di vita in Italia è di circa 82,9 anni (salita rispetto al 2013) e, per la sanità, viene speso il 9,2% in meno rispetto allo scorso anno che corrisponde all’incirca a 350/400 euro a cittadino. I dati sono incoraggianti, ma sono anche in contrasto con altre classifiche. Secondo il Barometer di Bruxelles l’Italia sarebbe infatti prima in Europa per corruzione. Secondo gli studi, i soldi finiti nelle mani di operatori del settore disonesti sarebbero dai sei agli otto miliardi. Sono all’ordine del giorno interventi eseguiti contro regolari “mazzette”, prescrizioni di esami in realtà non necessari e agevolazioni personali di ogni tipo. A questo, vanno aggiunti poi gli sprechi fra cui gli innumerevoli reparti aperti per meriti “politici” o “didattici” e mai utilizzati. Fra i dati disponibili anche quelli presentati col diciassettesimo rapporto “Pit Salute” prodotto dal Tribunale del Malato/Cittadinanzattiva, che ha fatto emergere il problema dei Ticket troppo elevati e delle ben note liste di attesa. Sembra infatti che il tempo necessario per operare un’ernia al disco sia di due anni. Nove mesi servono invece per una risonanza magnetica e un ecocardiogramma. Sette i mesi per una visita cardiologica, quattordici per una mammografia, un anno per una tac e una Moc. Numeri e opinioni a parte, resta un’unica verità : in Italia ci sono meno soldi e risorse destinate alle cure. I tempi per i controlli e le operazioni sono biblici, ma viviamo più a lungo e siamo al terzo posto come efficienza sanitaria. E’ innegabile l’abilità e la formazione dei nostri medici,che rimangono fra i migliori al mondo. Innegabile è anche la prontezza nel fronteggiare casi di emergenza. Ma sarebbe anche opportuno tenere conto del nostro stile di vita, che, partendo dalla dieta mediterranea, fa in modo di prevenire alcune fra le malattie più mortali. Non solo “bravura” dello Stato nel pianificare i costi della sanità quindi, ma anche alimentazione, prevenzione e abitudini. L’Italia ha un potenziale enorme nel settore ospedaliero. Sarebbe necessario levare la politica e la corruzione nelle istituzioni ospedaliere e rendere trasparenti molte pratiche e attività burocratiche gestite in autonomia e senza controllo.

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