Enzo Iacopino: “Basta Soubrette, Ora le denunciamo”
Tutto è iniziato il 23 Novembre, quando il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale il seguente messaggio :”Basta Soubrette, Ora le denunciamo. L'informazione è materia delicata. Basta con l'occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. (…).” Era sembrato abbastanza scontato che le parole fossero riferite principalmente a Barbara D’Urso, nota conduttrice televisiva Italiana. Qualche giorno prima, lo stesso Iacopino si era infatti sfogato sul modo di trattare il caso di Elena Ceste (scomparsa dalla sua casa di Castiglione lo scorso Gennaio e ritrovata poi morta ben sette mesi dopo). Durante la trasmissione del 16 Novembre a “Domenica Live”, sembra infatti che uno fra i casi di cronaca più importante degli ultimi mesi sia stato trattato in modo da ledere la dignità dei parenti della vittima e lo stessa etica del Giornalismo Italiano. E’ Iacopino a descrivere in maniera satirica l’accaduto:”La morte diventa nuovamente spettacolo. Barbara D'Urso dice a Tony che lui ai Carabinieri aveva confessato di esserne l'amante. Non gli permette di rispondere e lancia la pubblicità”. Vengono poi messi in mezzo i figli di Elena Ceste che “diventano merce per fare spettacolo. Come la madre alla quale vengono attribuiti comportamenti discutibili” fra presunti accordi con il marito, rievocazioni del passato e le esibizioni dei vari fidanzati. Da qui la domanda più importante :“Ma davvero la libertà d'informazione può triturare così la reputazione dei morti e la vita di chi è rimasto, anche se ha tra 4 e14 anni?”. Le dichiarazioni del Presidente hanno scatenato critiche, articoli su Blog, proteste, ma anche tanta solidarietà. Dopo aver chiarito che il commento del 23 Novembre non era indirizzato solamente a Barbara D’Urso, a pochi giorni di distanza è stata formalmente avviata contro quest’ultima la pratica di Denuncia ( solo “la prima” secondo quanto dichiarato da Iacopino) indirizzata alla Procura di Milano e di Roma, al Garante della Protezione dei Dati Personali e al Comitato Media e Minori. L’accusa è di “compiere sistematicamente un’attività (l’intervista) individuata come specifica della professione giornalistica, senza esserne titolata e senza rispettare le regole, con negative ripercussioni all’immagine di quest’Ordine”.Il Presidente ha anche affermato :” Il femminicidio non si consuma solo con l'uccisione di una donna, ma, oltre la morte, anche con l'oltraggio alla sua vita e a quello della sua carne: i suoi figli”. Ora dovranno essere le Istituzioni competenti a valutare il caso. E nel frattempo ci si domanda chi sarà il prossimo della lista ad essere denunciato dall’Ordine. L’Informazione va trattata con rispetto e non va confusa con il Diritto di Parola. Esiste un Codice Deontologico con delle regole ben precise che va rispettato e osservato.