Attività Carabinieri Caserta
Ieri mattina presso il cimitero dei Pignataro Maggiore, in occasione del bicentenario di fondazione dell’Arma dei carabinieri, ha avuto luogo la cerimonia di commemorazione del Vice Brigadiere Medaglia d’Oro al merito Civile Giovanni Mazzotta. Sulla tomba del graduato, benedetta dal Cappellano militare che ha poi celebrato una Santa Messa presso la Cappella cimiteriale, è stato deposto un fascio di fiori.
Alla cerimonia hanno presso parte, oltre ai familiare del decorato, il Sindaco del Comune di Pignataro Maggiore Dott. Raimondo Cuccaro, il Generale di Brigata Gianfranco Cavallo, Comandante della Legione Carabinieri Campania ed il Colonnello Giancarlo Scafuri Comandante Provinciale Carabinieri di Caserta. Quest’ultimo, esternando anche il pensiero del Comandante della Legione, ha esaltato la doti umane e professionali del decorato.
Al figlio dott. Francesco Mazzotta, è stato altresì consegnato, dal Col. Scafuri Giancarlo, un attestato di riconoscenza a firma del Generale di C.A. Leonardo Gallitelli Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.
La medaglia d’oro al merito civile al Vice brigadiere Giovanni Mazzotta che gli è stata conferita il 15 novembre del 2007 dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio NAPOLITANO, riguarda un episodio verificatosi più di mezzo secolo fa.
Il sottufficiale, nella circostanza, nell’espletare un servizio di scorta ad ufficiale esattore che doveva eseguire un sequestro presso una masseria in Baselice (BN), venne ferito da colpi di fucile esplosi dal proprietario della masseria che si opponeva al sequestro. In quell’occasione un commilitone perse la vita.
All’esito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un pregiudicato, 31enne di origini tunisine, indagato per “rapina, porto illegale di arma da fuoco e lesioni personali aggravate e in concorso”.
L’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del suddetto indagato, in relazione alla rapina a mano armata commessa il 29.05.2014 presso la gioielleria “Coppola” di Casal di Principe, nel corso della quale due rapinatori irrompevano all’interno dell’esercizio facendosi poi consegnare, sotto la minaccia di un fucile, numerosi monili in oro e preziosi per un valore complessivo di migliaia di euro.
L’’arrestato, accusato di essere il terzo rapinatore, svolgeva le funzioni di c.d. “palo” con il compito di accompagnare e recuperare i due complici all’esterno della gioielleria.
Gli altri due rapinatori erano già stati tratti in arresto dagli stessi carabinieri rispettivamente il 9 agosto e 20 settembre 2014.
I rapinatori, ripresi dal sistema di videosorveglianza, prima di fuggire dall’ingresso secondario della gioielleria, con particolare efferatezza, immobilizzavano nel retrobottega con delle manette i due gestori, una donna e un uomo, colpendo quest’ultimo alla testa e cagionandogli un trauma cranico e facciale con un’ampia ferita.
Gli inquirenti, grazie ad un indizio repertato sulla scena del crimine – in particolare una busta che era stata utilizzata per occultare il fucile prima di irrompere nella gioielleria – riuscivano a risalire a uno dei rapinatori; la busta, infatti, recava il marchio di un esercizio commerciale di San Marcellino, ubicato proprio affianco all’abitazione del primo arrestato.
Le immagini di videosorveglianza, che riprendevano in maniera nitida in volto i due rapinatori e l’autovettura utilizzata per la fuga, una Fiat Punto di colore blu alla quale era stata sostituita la targa, consentivano di individuare i primi due autori della rapina in gioielleria.
Nel corso della successiva attività investigativa si è giunti anche all’individuazione del terzo complice, destinatario dell’odierna misura cautelare
In Villa Literno (CE) i Carabinieri della locale stazione, hanno proceduto all’arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Napoli nord, per spaccio di sostanze stupefacenti, di Iavarazzo Gennaro, cl.1972, del luogo. Nella circostanza, a seguito di attività di indagine, condotta dai Carabinieri della citata Stazione, sono stati raccolti a carico del prevenuto gravi indizi di colpevolezza, in relazione ad alcune cessioni, ad acquirenti, di sostanza stupefacente del tipo marijuana, avvenute nel maggio del c.a..