“Napoletani nei forni crematori”. Ed é ancora Razzismo
Alcune cose al Nord non succedono. I ragazzini non sono alle tre di notte fuori in motorino, tutti pagano l'assicurazione e nessuno si permetterebbe mai di manifestare contro le forze dell'ordine. Le leggi ci sono. Al Nord e in molte regioni d'Italia vengono rispettate, ma a Napoli no, qui "si preferisce fare per 100 Euro al giorno la vedetta alla Camorra, piuttosto che per 1200 euro al mese andare a lavorare". Un altro tipo di mentalità. Queste sono state le assurde dichiarazioni dell'Onorevole Beccalossi (Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia) rilasciate durante una puntata di "Quinto Grado" andata in onda a Settembre su La7. Come se non bastasse, a distanza di pochi mesi, altre "rivelazioni" su Napoli hanno fatto infuriare i social e i blog. Tutto é iniziato con l'intervento del regista e cantante Leopoldo Mastelloni a "La Zanzara" (noto programma radiofonico trasmesso da Radio 24), che ha sottolineato la sua anti-napoletanità, affermando di sentirsi romano e descrivendo la sua città natale come invivibile e malfamata. Poco dopo, sembra che un ascoltatore di nome Angelo, abbia chiamato in diretta dando ragione a Mastelloni e lanciando pesanti accuse sui Napoletani, popolo che andrebbe buttato nei "forni crematori o in un termovalorizzatore". Una città che "bisognerebbe cancellare il più presto possibile". I due conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, si sono mostrati immediatamente in dissenso con lui, invitandolo a riflettere sulle parole che aveva detto. Nonostante lo sdegno, la chiamata non è stata interrotta e la piacevole “chiacchierata” è continuata qualche minuto. Per l’ennesima volta, Napoli è diventata bersaglio di messaggi razziali e di odio. E come sempre nessuno ha reputato opportuno intervenire. La Costituzione Italiana condanna ogni forma di razzismo e, partendo dall'articolo 3 del testo Costituzionale, cita :"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". E lo Stato, che dovrebbe garantire i Diritti Inviolabili dell'Uomo, osserva senza fare niente. E' ammissibile che si lascino passare messaggi e contenuti del genere? Fino a che punto le opinioni personali "generaliste" di un politico possono essere offensive? Può restare impunito un utente che dichiara pubblicamente di voler vedere estinta un'intera città? Nessuno può fare niente? Nemmeno chi dirige le trasmissioni televisive o radiofoniche? Cose del genere non dovrebbero andare in onda e dovrebbero essere interrotte immediatamente. Non è ammissibile che un’intera città sia presa di mira con offese e infamie attraverso un mezzo di Informazione Nazionale. Queste cose si dovrebbero prevenire e, quando non è possibile, andrebbero trattate col pugno di ferro, senza finti “shock” o mezze parole mascherate. Va bene la satira, va bene l’informazione e anche la libertà di pensiero. Ma non si possono nascondere questi diritti dietro alle ingiurie e agli insulti.