La Cena del Giudizio: mostra dell’artista Giovanni Tariello
E’ stata prorogata fino al 6 gennaio 2015 la mostra di Giovanni Tariello dal titolo La Cena del Giudizio in esposizione nel Palazzo Ducale di Castel Morrone. La mostra rientra nella manifestazione “Il Palazzo Ducale e le Torri dell’Olio”, il festival delle arti contemporanee e del design in programma fino al 31 gennaio 2015 e di cui è direttore artistico Giuseppe Coppola. “La pittura di Tariello – scrive il critico d’arte Enzo Battarra – è nella natura delle cose. Narra di un piccolo mondo antico, narra le tradizioni e gli eventi di una comunità che sembra stringersi attorno all’artista faber, a colui che racconta la favola ma in realtà ne è soprattutto artefice. Giovanni Tariello ha sempre amato vivere intensamente l'arte, confrontandosi anche con altri linguaggi, come la musica, la danza, il teatro, il cinema e il video, la fotografia, la letteratura. C'è stato un momento storico in cui l'artista ha avuto la necessità di appropriarsi di tutti i mezzi espressivi. Pertanto, per lungo tempo non è stato solo pittore e scultore, ma il suo interesse per i linguaggi lo ha portato a sperimentare i molteplici specifici, consentendogli di entrare in contatto con operatori di altri settori. Da questi scambi continui è venuta fuori una precisa identità culturale”. La manifestazione “Il Palazzo Ducale e le Torri dell’Olio”, che si articolerà attraverso una serie di esposizioni di arte contemporanea e di design si è aperta con il progetto Cene Interrotte curato da Enzo Battarra e Giuseppe Coppola in collaborazione con Terre Blu. È un omaggio agli artisti operanti a Caserta già negli anni ’70. E proprio in questo gruppo va inserito Tariello, pittore di Castel Morrone. In quegli anni e in quel clima Castel Morrone era anch’esso centro di fermenti e luogo di incontri grazie all’attività di Giovanni Tariello, che coniugava nelle sue opere avanguardia, ruralità e cibo, portando le sue “cene contadine” nelle gallerie e nelle rassegne che si tenevano in tutta Italia e attirando intorno alla cantina di “Zì Pietro” i flussi artistici che transitavano nella regione.