Commemorazione dei caiatini caduti nella prima guerra mondiale
Ieri 11 gennaio 2015 si è tenuta a Caiazzo la commemorazione dell’inizio della grande guerra che per l’Italia ricorrerà ufficialmente il 24 maggio. L’appuntamento ha avuto lo scopo di celebrare i valori della Patria e di ricordare i caduti caiatini della grande guerra. La cerimonia ha avuto inizio con la celebrazione liturgica presieduta dal neoparroco don Antonio Di Lorenzo presso la Basilica Minore S. Maria Assunta e S. Stefano Menecillo ed è continuata, dopo un breve corteo guidato dalla Fanfara dei Bersaglieri, in Piazza Porta Vetere. Dinanzi al Monumento ai Caduti il primo cittadino dott. Tommaso Sgueglia, alla presenza di autorità militari e delle Amministrazioni comunali dei paesi limitrofi, ha dapprima deposto una corona d’alloro e poi consegnato attestati di merito ai militari caiatini della Brigata Garibaldi di Caserta. Tra di essi figurava il maresciallo capo Vincenzo Moretta, il sergente Nicola Mennillo, il primo caporal maggiore Raffaele Landolfi, i caporal maggiori Luigi Carullo, Antonio Ferradino, Andrea Antonio Mongillo, Antonio Perillo, Carmine Fiorillo, Stefano Pepe. A ricevere attestati di gratitudine anche alcuni ex combattenti come Alberto D’Agostino e Antonio Mirto. Tra gli organizzatori anche Luigi Carullo, appartenente alla Brigata Bersaglieri Garibaldi, e Gaetano D’Agostino. Quest’ultimo, militare in pensione che già ha allestito una mostra fotografica sui caduti in guerra, dopo la liturgia ha dato lettura di una commovente lettera scritta nel 1917 da un soldato caiatino alla propria famiglia poco prima di morire in battaglia. La cerimonia, dopo i brevi discorsi del sindaco e del tenente colonnello Francesco Delle Femine, si è conclusa con l’esecuzione di alcuni brani – tra cui “Il canto degli italiani” meglio conosciuto come Inno di Mameli e “La leggenda del Piave”- da parte dell’8° Reggimento Bersaglieri “Garibaldi”, diretta dal maresciallo Marco Di Lucia. È stata quindi una giornata dedicata al ricordo di coloro che combatterono – fino alla morte – per la conquista della libertà e per uno dei più alti valori di sempre: la Patria.