Convegno “Identità parallele”

Ieri 20 gennaio nel teatro di Palazzo Mazziotti si è tenuto il convegno sul tema “Identità parallele: Le arti contemporanee a Caserta negli anni ‘70”. L’iniziativa è il terzo incontro del programma del Festival delle arti contemporanee e del design “Il palazzo ducale e le torri dell’olio”. Approvata e finanziata dalla Regione Campania, la rassegna ha in Castel Morrone, come ha sottolineato il suo sindaco Pietro Riello, il polo attrattore dello sviluppo turistico della provincia di Caserta.
I lavori sono stati introdotti da Giuseppe Coppola, direttore artistico del festival, che ha lo scopo di valorizzare i giacimenti culturali del territorio del Medio Volturno, la cui porta d’accesso è proprio Castel Morrone.
A seguire gli interventi dei critici d’arte Enzo Battarra, Ferdinando Creta ed Enzo Di Grazia, del direttore della Scuola di Specializzazione in beni storico-artistici dell’Università di Siena Massimo Bignardi, del ricercatore in Storia dell’arte contemporanea della seconda Università di Napoli Luca Palermo, dell’architetto e consigliere dell’Ordine Umberto Panarella e della docente di Storia dell’arte contemporanea della SUN Gaia Salvatori.
Gli oratori hanno chiarito la base di partenza del festival: mostrare che Caserta non solo custodisce monumenti che sono patrimonio materiale dell’umanità ma che ha anche assorbito una cultura che è patrimonio immateriale. Queste sono  le identità parallele da valorizzare.
Subito dopo il convegno è stata inaugurata la mostra di arte contemporanea “Cene interrotte”,  progetto curato da Enzo Battarra e Giuseppe Coppola in collaborazione con Terre Blu. La mostra  espone fino al 31 gennaio opere di artisti casertani rappresentativi degli anni Settanta  (Raffaele Bova, Crescenzo Del Vecchio, Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Livio Marino Atellano e Paolo Ventriglia), i quali hanno realizzato lavori incentrati sul rapporto tra cibo e arte nonché cene filosofiche, ideali e metaforiche opere nelle quali la tavola è presentata come cifra stilistica e culturale del territorio. Il cibo, infatti, è un elemento di estrema importanza nella storia dei popoli, sia dal punto di vista materiale (utensili) che sociale (momento di condivisione e socializzazione). La tavola è luogo di incontro tra cibi, culture, identità e costituisce un modello teorico per riprodurre la storia, i territori  e le relazioni della contemporaneità.

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