Il Carnevale: dalla tradizione cattolica alla festa popolare
Il Carnevale è una festa tipica dei paesi cattolici nonostante oggi abbia perso quest’aura religiosa. Il termine carnevale deriva dal latino carnem levare (eliminare la carne) poiché indicava il banchetto che si teneva il martedì grasso prima di iniziare la Quaresima. Durante i quaranta giorni precedenti la Pasqua, infatti i cattolici non possono cibarsi di carne perché è richiesto loro digiuno e astinenza. Col passare del tempo questo banchetto si è trasformato in una vera e propria festa che ricorda le dionisiache greche o i saturnali romani ossia quei festeggiamenti durante i quali si realizzava un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e si lasciava spazio allo scherzo e alla dissolutezza. L’elemento distintivo di tali feste era il mascheramento: gruppi mascherati rappresentavano allegoricamente le forze del caos che contrastavano la ri-creazione del cosmo, vi erano carri che rappresentavano lo zodiaco ed altri simboli del passaggio dal vecchio al nuovo anno. Oggi la rappresentazione dei Dodici Mesi, contadini vestiti con foggia tale da significare i vari mesi che girando cantando a cavallo di asini, ricorda queste antiche manifestazioni cosmogoniche. Tipiche del carnevale moderno sono anche le maschere della tradizione italiana: Arlecchino, Balanzone, Brighella, Colombina, Gianduja, Meneghino, Pantalone, e naturalmente la nostra Pulcinella. Questa maschera della tradizione napoletana, con il naso adunco e due gobbe, può considerarsi la più antica del nostro paese perché era conosciuta già ai tempi dei romani e, sparita con l’avvento del cristianesimo, ripresa nel ‘500 con la Commedia dell’Arte. Pulcinella personifica vizi e virtù del borghese napoletano ma si adatta ad ogni ruolo perché sobrio nei movimenti, lento, goffo di poche parole ma secche e pungenti. La sua figura è presente in ogni parata carnevalesca del Sud. Esse non si tengono sempre nello stesso periodo perché il Carnevale ha una data variabile. Esso ricorre sempre 47 giorni prima di Pasqua, una festa mobile che generalmente cade tra il 22 marzo e il 25 aprile. Ne deriva che in anni non bisestili il carnevale cade tra il 3 febbraio e il 9 marzo. I maggiori festeggiamenti avvengono tra il giovedì e il martedì grasso, in antichità invece essi ricoprivano tutto il periodo che andava dal giorno della commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima. Allora la Chiesa cattolica condannava questa festa inneggiante all’orgia, al disordine e ai piaceri e la sostituiva con il Carnevale sacro (detto anche Sante Quarantore), un momento per riconciliarsi con Dio che si conclude la sera dell’ultima domenica prima del tempo di Quaresima. Oggi, invece, fortunatamente vi è la convivenza pacifica tra il Carnevale pagano e quello sacro.