Ztl senza put: a Napoli annullata solo per via delle tariffe
Proviamo a fare un po’ di luce sulla questione che sta agitando i sonni di commercianti, amministratori e cittadini, e cioè la sentenza del TAR Campania che avrebbe annullato, almeno in parte, una delibera di Giunta del comune di Napoli che ampliava il dispositivo di ZTL. Motivazione (presunta): il mancato aggiornamento del “Piano Urbano del Traffico” (PUT), che il Codice della Strada all'art. 36 prevede debba essere “rinfrescato” con cadenza biennale. La sentenza, lunga, articolata ma al tempo stesso molto chiara, dice cose assai diverse. Così infatti spiega la Corte napoletana (la sentenza, per chi volesse leggerla integralmente, è la n. 1350 del 2014): “i termini previsti per l’aggiornamento o l’elaborazione del piano del traffico hanno carattere ordinatorio, per cui è da escludere che la relativa scadenza produca il venir meno o l’inefficacia della pianificazione adottata, fermo restando l’obbligo dell’amministrazione di provvedere in merito”. Il vulnus è altrove, e precisamente nella richiesta di somme o pedaggi per l'accesso in ZTL. “Come affermato di recente da questo Tribunale – recita ancora la sentenza – ai sensi dell’art. 7, comma 9, del CdS e della circolare attuativa del Ministero LL.PP. n. 3816 del 21.7.1997, la previa adozione del PUT <<risulta necessaria solo per l’ipotesi in cui i Comuni vogliano subordinare l’accesso alle ZTL al pagamento di somme/pedaggi>> (Sezione I, 13.12.2013, n. 5744)”. Il Comune di Napoli nelle controdeduzioni afferma che tale pagamento costituirebbe solo un rimborso del “costo vivo per il rilascio del contrassegno”, argomentazione rigettata dalla Corte poiché a Napoli le tariffe variano in base a diversi parametri (tra i quali addirittura la potenza dell’auto) e sono oggettivamente sproporzionate rispetto ai costi di rilascio dei “pass”. A Caserta, invece, con Delibera di Giunta 38 del 2013 si è stabilita la gratuità per le categorie “residenti” e “residenti proprietari”, e comunque le tariffe (fissate con Delibera di Giunta 130 del 2012) appaiono ragionevoli. Inoltre, va detto che tutti i residenti che hanno presentato istanza di restituzione per pagamenti effettuati prima della delibera 38/2013 sono stati puntualmente rimborsati. Quindi, fermo restando che chiederemo con forza l’aggiornamento del PUT, nonché la redazione del PUM (Piano Urbano della Mobilità) o meglio ancora del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), allegato obbligatorio per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, possiamo ritenere che un eventuale ricorso avverso la ZTL casertana non abbia molte possibilità di successo. Ed ancora una volta lanciamo l’appello ai commercianti ed a coloro che ancora si oppongono ad un modello di mobilità nuovo, moderno, sostenibile: smettiamola di sprecare energie fisiche e mentali per trovare il modo riaprire le strade al traffico, e concentriamoci insieme, tutti, per chiedere le cose giuste (arredo, sicurezza, segnaletica adeguata, riduzione dei fitti, sgravi fiscali…) e per attuare le strategie vincenti, in forma consortile, semplicemente mutuando quello che fanno da anni e con successo le attività presenti nei centri commerciali.