Quando le domande dell’anima incontrano la letteratura

Qual è, oggi, l’importanza che diamo davvero, oggi, ai libri? Veicolo di cultura, di diffusione di idee. Strumento innegabile per la promozione di una educazione e di una formazione. Oppure diletto, via di fuga tutta personale. Eppure il libro nasconde in sé, con il complesso di valori ed esperienze che ogni storia sa nascondere in modo del tutto personale, può rappresentare uno strumento terapeutico di innegabile valore.
Con queste premesse nasce il Progetto Biblioterapia – prima sperimentazione italiana delle importanti esperienze da lunghissimi anni diffuse nel Regno Unito – che sarà presentato venerdì 13 marzo alle ore 19.30, nella sala Moscati del Centro Pastorale Buon Pastore in Piazza Pitesti a Caserta.
«Biblioterapia, un libro per le domande dell’anima», questo il titolo del progetto curato da Patrizio Siviero, direttore del Centro Studi «Jus» in collaborazione con l’associazione Terra Nostra, l’associazione Liberalibri, la sottosezione di Caserta dell’Unitalsi e con il supporto del Laboratorio «Orao» del Cortile dei Gentili della Diocesi di Caserta.
Fine della progettazione terapeutica messa in atto dal gruppo di lavoro è sottolineare l’importanza della lettura come strumento terapeutico nell’analisi di situazioni difficili nelle quali ognuno di noi può trovarsi e dalle quali, spesso, ci sembra impossibile venirne fuori. Per i promotori del progetto l’aiuto di un testo permette una visione oggettiva del problema «riflesso» in esso e una presa di distanza che, pur non fornendo risposte certe, sicuramente suggerisce spunti di riflessione.
Formare buoni lettori, attenti, consapevoli e partecipativi sia all’atto stesso del leggere che nel veicolarne l’importanza del valore sociale e personale, rende possibile una migliore comprensione delle necessità interiori di ogni singolo individuo che è parte integrante del sostrato comune di una società, permettendone l’allargamento ad un livello umanitario, che travalichi ogni confine o barriera culturale, ideologica e religiosa. Nella lettura l’umanità può e deve riconoscersi in quanto tale, poiché un libro è un valore assoluto e universale.

                                    
                                    

 

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