Cardiomiopatia Ipertrofica: cosa è utile conoscere
Un evento scientifico di rilevanza internazionale, in occasione della Giornata sulle Cardiomiopatie Ipertrofiche, si terrà venerdì 20 marzo, a partire dalle ore 9, presso la Casa di Cura “San Michele”. “Cardiomiopatia Ipertrofica: cosa è utile conoscere” è il tema del congresso, presieduto da Sandro Betocchi, noto esperto mondiale della rara malattia, che sarà al fianco di numerosi ospiti nazionali ed internazionali. Obiettivi dell'incontro: ampliare le conoscenze sulla cardiomiopatia ipertrofica che, pur non essendo una malattia rara in senso stretto (è la più frequente cardiopatia ad eziologia genetica) ha una limitata prevalenza di 1/500; analizzare tecniche diagnostiche di imaging, la stratificazione prognostica e l'analisi dei fattori di rischio per morte improvvisa; comprendere i principi di trattamento delle aritmie minacciose per la vita e dell'ostruzione all'efflusso ventricolare sinistro.
La malattia rara – spiega Mariagabriella Grimaldi, cardiologa ecocardiografista della 'San Michele' – spesso sfugge ad una precoce diagnosi clinica, soprattutto per la possibile assenza totale di sintomi”. La diagnosi ecocardiografica verrà presentata da Aurelio Caruso, cardiologo clinico ed ecocardiografista noto per eccellenti doti professionali e didattiche. Ogni relazione verrà seguita da un’ampia discussione, al fine di approfondire le conoscenze relative all’argomento trattato. Ospite della giornata il prof. Schoendube, cardiochirurgo di Goettingen, che terrà una lezione magistrale relativa alla tecnica chirurgica effettuata presso il suo centro per i rari casi con indicazione alla cardiochirurgia nella C.I. ('Surgical treatment of left ventricular outflow tract obstruction').
Iscrizione gratuita, registrazione necessaria: tel 0823.208680 (ore 9-14); email: convegni.smichele@gmail.com
Il 27 marzo si terrà invece al Gran Hotel Vanvitelli di Caserta la decima Giornata Aritmologica “Terapia dello Scompenso Cardiaco, dalla chirurgia alla terapia elettrica” organizzata da Antonio De Simone, responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia della Casa di Cura “San Michele”, in collaborazione con il Servizio di Ecocardiografia e lo staff di Cardiochirurgia.