Il Codacons di Bellona ed i Buoni Fruttiferi Postali

Tanti i consumatori che si sono rivolti alla nostra sede Codacons in Bellona poiché ritrovatisi con l’amara scoperta di aver atteso  quasi trent’anni, nella speranza di trovarsi un capitale: quello promesso da Poste Italiane s.p.a. Negli anni 80’ Poste Italiane emise differenti serie di buoni fruttiferi postali dai tassi d’interesse davvero vantaggiosi. Le serie interessate da questa problematica sono le serie P, N e O.  Quest’ultima, infatti, sta rimborsando il 20% in meno delle somme dovute agli investitori,  rispetto a quelle indicate a tergo dei buoni sottoscritti.  L’incentivo che Poste Italiane S.p.A. offriva per non procedere alla riscossione del proprio BFP prima del 30° anno era importante: solo per esemplificare quanto detto un BFP sottoscritto nel 1983 “serie O” del valore iniziale di Lire 500,00 ad oggi può valere la somma di 9.133.60 con un interesse massimo negli ultimi 10 anni pari al 16 %.  
Tuttavia, ai fini del calcolo degli interessi, Poste Italiane s.p.a. non applica la tabella riportata sul buono, ma tassi inferiori stabiliti da un D.M. del 1986, ritenuti applicabili anche a serie di buoni emessi prima della sua entrata in vigore. Giunti alla scadenza, i risparmiatori si sono recati in Posta convinti di riscuotere quanto indicato nel Buono Fruttifero Postale, e allo sportello si è scoperta la sorpresa: le Poste rimborsano solo metà del valore promesso, a loro dire,  in seguito alla modifica unilaterale avvenuta con Decreto Ministeriale del 1986, succedutesi nel corso degli anni e mai portati alla diretta conoscenza degli interessati. Poste Italiane S.p.A. cerca di giustificare tale discrasia richiamando la disciplina dettata dall’art. 173 del D.P.R 29/03/1973 (prima sostituito dall’art. 1, D.L. 30/09/1974, n. 460 e successivamente abrogato dall’art. 7 D. Lgs 30/07/1999 n. 284) il quale permetteva, tramite l’entrata in vigore dei decreti del Ministero del Tesoro, la variazione dei tassi di interesse sia a condizioni più vantaggiose ma anche più svantaggiose di quelle sottoscritte dal risparmiatore. In forza della sopra citata norma, in data 13/06/1986 il Ministero del Tesoro ha emanato il decreto, pubblicato in G.U. n. 148 del 28/06/1986, con il quale si modificava unilateralmente gli interessi pattuiti in sede di sottoscrizione nel seguente modo “sul montante dei buoni postali fruttiferi di tutte le serie precedenti a quella contraddistinta con la lettera “Q”, compresa quella speciale riservata agli italiani residenti all’estero, maturato alla data del 1 gennaio 1987, si applicano, a partire dalla stessa data, i saggi di interesse fissati con presente decreto, per i buoni della serie “Q”.
Dunque dal 1986 i buoni fruttiferi postali serie P, N, e O non esistono più essendo stati considerati rimborsati e assorbiti dalla nuova serie “Q” con tassi d’interesse differenti e certamente inferiori a quanto promesso da Poste Italiane s.p.a. al momento della sottoscrizione.
Consigliamo, pertanto i risparmiatori di verificare la tipologia dei BFP posseduti ed al momento del rimborso di non firmare alcuna liberatoria di nulla a pretendere a favore di Poste Italiane.
Molti i risparmiatori che purtroppo hanno avuto questa amara scoperta e molti sono i procedimenti di ingiunzione da noi avviati presso la Magistratura sammaritana, nell’intento di recuperare l’intera somma dovuta.

 

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