Corteo per la vita contro l’aborto

Al Corteo Nazionale per la vita contro l’aborto di sabato 11 aprile, c'erano tante persone (almeno trecento) e tre testimoni autentici della vita: mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e Presidente per il Sud della Commissione Episcopale Italiana, Mario Romanelli, un volontario che dedica tutto il suo tempo a difendere la vita nascente e la prof.ssa Rosa Marzullo, Presidente regionale del Comitato Italiano Femminile. Papa Paolo VI, oggi santo, diceva che gli uomini non hanno bisogno di maestri, ma di testimoni ed il vescovo Angelo Spinillo, Mario Romanelli, Rosa Marziullo e Raffaele Mazzarella Direttore del Festival della vita, con la loro presenza al corteo hanno dimostrato, di essere dei veri testimoni della vita. Un corteo quello di sabato che in pochi giorni ha raccolto almeno trecento persone, delle quali una cinquantina provenienti da fuori provincia con i referenti provinciali dell'ass. No194 provenienti da Avellino (Ivano Manno), Benevento (Gianluca Martone), Salerno (Daniele Carrano) e Napoli (Anna Romano). Per un giorno, quindi, Milano e Caserta hanno sfilato insieme per la vita contro l’aborto e l’abrogazione referendaria della legge 194. Il corteo, organizzato dal comitato No194, guidato a livello nazionale dall’avv. Pietro Guerini (e provinciale dal preside Paolo Mesolella) ha visto oltre alla partecipazione di mons. Spinillo, vescovo di Aversa, e della prof.ssa Rosa Marzullo Presidente Regionale del CIF anche la presenza della prof.ssa, Angela Zoccolillo (MPV Caserta), Mario Romanelli (Movimento per la vita Salerno), l'ing. Nando Sebastianelli di Alleanza Cattolica, Bruno Donatiello dell'ass. Maranathà e altre associazioni: No194,, Alleanza Cattolica, Rinnovamento dello Spirito, parrocchia San Paolo di Caivano, Associazione Dea Sport Onlus di Bellona, studenti delle scuole superiori provenienti da Caserta, Teano e Sparanise ed una delegazione di Forza Nuova. Il corteo, dopo il raduno in piazza Vanvitelli e gli interventi del nescovo Spinillo, della prof.ssa Marzullo, di Mario Romanelli e del preside Paolo Mesolella, ha attraversato il centro di Caserta, fino ad arrivare a Piazza Dante. ”Quello di oggi – ha spiegato il preside Paolo Mesolella, è stato un corteo che voleva esprimere il suo NO fermo alla legge 194, legge iniqua e assassina che ha causato dalla sua entrata in vigore ad oggi oltre 6 milioni di bambini soppressi con l’aborto nel grembo materno. Legge che ci rende complici di questi delitti in quanto commessi nei nostri ospedali e pagati con i soldi delle nostre tasse. La legge 194 è una legge ingiusta che d’altra parte non ha eliminato la piaga degli aborti clandestini che, solo in Italia, sono oltre 30 mila all’anno. A dimostrazione del fatto che la legalizzazione dell’aborto non ha per nulla sconfitto la piaga della clandestinità, ma ha aggiunto ad essa, un altro male legalizzato. L’aborto, del resto, non è privo di oneri per lo stato se si pensa che è gratis per le donne che devono abortire, ma costa anche 5 mila euro per i contribuenti”.

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