Il bookcrossing prende piede anche a San Nicola
Anche noto come BC, Giralibri, Liberalibri, Libri in libertà, il Bookcrossing (letteralmente dalla lingua inglese “incrociare” “far viaggiare” un libro), è un’iniziativa di distribuzione gratuita di libri, attraverso attività collaborative volontarie e completamente gratuite. Il bookcrossing non è altro che lo scambio di libri. Ogni appassionato che vorrà partecipare potrà consegnare un proprio libro (che ha già letto o che non gli piace) e prenderne un altro a scelta fra quelli lasciati dagli altri partecipanti. Questa bellissima iniziativa permette a tutti gli appassionati di lettura di poter esplorare nuovi autori e generi letterari e allo stesso tempo condividere i propri. Ad organizzare questa iniziativa, che ha un grande valore culturale, è Ilaria Longobardi, una studentessa in Scienze dell'Informazione, della Comunicazione e dell'Editoria. Insieme ad un'associazione di giovani casertani, da poco formatasi, sta organizzando un'iniziativa prevista per il 24 Maggio 2015 a Piazza Vanvitelli. “L'evento di Bookcrossing, dal titolo: PORTA UN LIBRO, PRENDI UN LIBRO” – ha affermato la giovanissima Ilaria Longobardi – “prevede che siano allestite delle piccole librerie contenenti libri usati donati all'associazione e chiunque potrà portare un proprio libro per scambiarlo con uno che preferisce. Si tratta di un evento organizzato a favore della promozione della lettura e rientra nella campagna nazionale del Maggio dei Libri”. Che vuol dire bookcrossing? L’espressione che rende al meglio il concetto è forse intreccio di libri. Intreccio, meglio di incrocio – che sarebbe normalmente la traduzione più adatta –, perché lascia a parte la perpendicolarità della croce greca, accantona i semafori, le code, e si avvicina invece al garbuglio, all’intrico e prende per marito Fato e in sposa Tiche, la Fortuna. Detto senza tante figure mitologiche, senza lunghi periodi e girotondi di parole, intrecciare i libri significa scambiarli. Spesso ci si ritrova a casa con decine di libri letti e riletti, o, ancora peggio, mai letti perché regalatici e odiati, fin dal primo sguardo alla copertina (quante volte abbiamo a noi stessi: “Questo libro non lo leggo”). Perché non venderli? Portarli a un mercatino e via!, che se li prenda qualchedun altro. Chi ha già un negozio avrà però fatto un pensiero diverso: offrirli in scambio. Come funziona? Si prende una libreria o una mensola, ci si infilano i libri e un cartello: “Porta un libro e prendi un libro”. E il gioco è fatto.